Dopo la bufera, su Waidring è tornato il sereno, ma il clima era surreale. Una giornata passata come se nulla fosse. Programma giornaliero invariato se non con una piccola differenza: al mattino dopo una partita ha sempre parlato un giocatore ai giornalisti, oggi ovviamente no. Per il resto tutto invariato. Forse un segnale da lanciare dopo le parole di Davide Vagnati nella calda serata: “La lite è finita. Abbiamo grandi obiettivi. Anche grazie a queste liti si può ripartire. Abbiamo un grande allenatore e quello che faremo è cercare di fare il prima possibile le cose giuste".
La mattina di Waidring: tra palestra e campo per gli infortunati
Il programma è iniziato come ogni mattinata post partita. Infortunati in campo al Centro sportivo dello Sport Klub Waidring insieme ai portieri e il resto del gruppo a fare lavoro di scarico nella piscina dell’albergo. Le facce visibili da tutti, quindi, sono quelle dei giocatori presenti sul rettangolo verde. Da Vanja Milinkovic-Savic, che con Luca Gemello e Matteo Fiorenza ha lavorato con il preparatore dei portieri Paolo Di Sarno, a Nemanja Radonijc, Ben Kone, Pietro Pellegri e Alessandro Buongiorno. Volti distesi e concentrati sul da farsi.
Tra i pali l’iter è lo stesso, Di Sarno con voce placida spiega e insegna, i portieri eseguono e imparano. Gli infortunati svolgono i rispettivi lavori. Radonijc è il primo ad arrivare e continua il suo lavoro fisico per farsi trovare al meglio per la stagione. Poi c’è la coppia composta da Kone e Pellegri, che tra esercizi atletici e altri tecnici hanno proseguito i loro programmi specifici, mentre Buongiorno ha solamente corso per smaltire l’infiammazione che l’ha fermato.
Una mattinata normale, in un clima che però aveva un sentore di tensione. Non dai giocatori, ma dai pochi tifosi presenti. Tutti hanno seguito i granata e l’argomento era chiaramente quel video, diventato virale nella serata di mercoledì. La risposta ai loro dubbi è arrivata davanti al Ku Hotel dy Rilano di Waidring dove alloggia il Toro. Tutta la squadra è riunita davanti, volti tranquilli e distesi. Il motivo del ritrovo? Una foto di rito per salutare l’Austria e che verrà pubblicata poi sui social per dire addio al ritiro. Prima del ciak del fotografo un urlo di tutti, poi applausi e il ritorno nell’hotel. Il segnale che i tifosi aspettavano forse arriva qui. Distensione e clima sereno.
Il pomeriggio di Waidring
Poi nel pomeriggio alle 18.30 è tornato il gruppo in campo. Juric è il solito Juric, quello visto in questi giorni. Inutile sottolineare che gli occhi erano tutti su di lui e lui non ha tradito le aspettative. Come ogni giornata passata in Austria ha chiesto il massimo da tutti i suoi ragazzi, spronandoli a dare di più tecnicamente, mentalmente e atleticamente.
Nel finale la prova del nove che tutto dev’essere superato. Guardare al futuro sul campo, che tradotto significa pensare al Nizza. Juric ha fatto le prove per l’amichevole del 30 che chiuderà il precampionato del Toro. L’allenatore pensa a qualche sorpresa per la partita, magari un esperimento che potrebbe funzionare anche per il campionato. Per lasciare la squadra concentrata il Toro ha optato per il silenzio dopo le parole del giorno prima. I giocatori, lo staff e Juric tutti in campo. Come se nulla fosse. A guardare un futuro insieme, cercando di dare il massimo per farsi trovare al meglio per il campionato. Intanto dal mercato è arrivato un segnale importante: in granata arriverà Valentino Lazaro. Indice della volontà comune di fare bene.