Leader difensivo del Milan. Fikayo Tomori è un elemento imprescindibile nello scacchiere tattico dell'allenatore Stefano Pioli. L'inglese, che non è stato convocato della propria nazionale, ha rilasciato un'intervista al The Guardian, in cui ha dichiarato di trovarsi bene in Italia: "Sono più felice, credo sia dovuto alla vita italiana, qui è tutto più tranquillo, mentre in Inghilterra è tutto spinto al limite".
Milan, Tomori: "Vogliamo vincere lo scudetto"
Nell'intervista rilasciata al The Guardian, Fikayo Tomori ha parlato dell'obiettivo dichiarato del club rossonero: "Siamo in una buona posizione, ma stiamo affrontando partita dopo partita. Speriamo che alla fine avremo qualcosa da festeggiare. I miei genitori vogliono che la mia sia una carriera vincente".
Oltre all'obiettivo scudetto, l'ex difensore del Chelsea ha anche parlato della Champions League: "Per molti giocatori di noi è stata la prima esperienza in Champions e non abbiamo avuto un girone facile".
"Razzismo? Non è facile"
Tomori ha poi commentato anche gli episodi di razzismo - su cui la FIGC ha aperto un'indagine - che lo hanno visto coinvolto, insieme al compagno di squadra Maignan: "Non è stato bello, ovviamente. Sono stati tutti molto di supporto, ma per me e Maignan è stato un momento triste. Le persone creano un account falso e sanno di potere dire quello che vogliono senza avere conseguenze. Si sentono intoccabili. Bisognerebbe essere in grado di fare di più per ridurre ciò che sta accadendo".
Infine, il difensore inglese si è soffermato sull'esclusione dalla lista dei convocati dell'Inghilterra: "In Inghilterra ci sono tanti giocatori di talento nella mia posizione e c'è una quantità limitata di posti disponibili in nazionale. Devo assicurarmi di giocare ad alto livello. Quando vengo chiamato in causa, assicurarmi di essere pronto. Devo concentrarmi prima di tutto su quello che sto facendo al Milan".