Carlitos Tevez lascia il Boca Juniors: la notizia era già trapelata in giornata, ma si attendeva che fosse lui ad annunciarlo. Con la voce strozzata dalle lacrime si è presentato davanti ai microfoni assieme al presidente Ameal per comunicare la propria decisione.
"Pensavo che non sarebbe mai arrivato questo momento. Sono qui per dire che lascio il club, non è un addio perché ci sarò sempre per la gente del Boca. Non ci sarò come calciatore, ma sempre come persona del popolo" le sue prima parole.
Poi la giustificazione della scelta. "Come giocatore ho dato tutto, per questo sono felice: per me il Boca è il miglior club del mondo, mio padre tifava Boca, come mia mamma, mia moglie e mio figlio. Non posso mentire a loro né ai tifosi. Questa decisione è esclusivamente mia. Al Boca devi dare il massimo e io non sono mentalmente in condizione di darlo".
Una situazione che perdura dalla grave perdita familiare del padre. "La verità è che non ho avuto il tempo di commemorare la perdita di mio padre che stavo già in campo con la maglia del Boca. Voglio ringraziare tutti, chiunque lavori per il club".
Sarebbe potuto rimanere fino a dicembre, ma ha scelto di lasciare ora il club per i motivi seguenti. "Mi hanno chiesto di rimanere fino a dicembre, fin quando non sarebbe tornata la gente allo stadio, e chiedendomi questo mi hanno reso le cose più difficili. Voglio che l’ultimo ricordo di me alla Bombonera con i tifosi sia quando ci siamo abbracciati gridando che eravamo campioni, il giorno che abbiamo vinto davanti a Maradona, alla sua ultima volta davanti alla gente. Quella è stata l’ultima volta che ho visto mio padre piangere di gioia" le sue toccanti parole.
Poi la sua conclusione. "Sono nato del Boca e morirò del Boca. Il mio sangue non è rosso, sarà sempre azul y amarillo".
