La nuova vita di Tacconi, campione (anche) in cucina: “Chiamatemi chef”
Una Champions vinta nel 1985 (allora Coppa Campioni) e una oggi. A 61 anni. “Ma il ricordo più bello da calciatore è la Coppa Intercontinentale di Tokyo. Essere protagonista da portiere parando due rigori è una goduria unica”. Nostalgia canaglia. Ma Stefano Tacconi ha voltato pagina e oggi è diventato chef e selezionatore di vini insieme al figlio Andrea.
L’ex portiere – tra le altre – della Juventus, è stato protagonista al ristorante Edo’s di Galliate (in provincia di Novara) della quinta edizione della Champions degli Chef. Lui contro la padrona di casa Simonetta Lammoglia e lo Chef Martini. In tre per una coppa. Niente guantoni, la porta da difendere è quella della cucina. Ma come a Tokyo contro l’Argentinos Juniors, anche stavolta respinge gli attacchi avversari e mette in bacheca un’altra – speciale – Champions.
Campione in campo e ai fornelli, Tacconi ha trionfato (per la seconda volta consecutiva) con un risotto carnaroli con crema di radicchio e noci di Sorrento. Complimenti che arrivavano da tutto il ristorante come fossero gli applausi dello stadio Comunale, lui nel ‘post partita’ fa autocritica: “Mancava un po’ di sale”. Quella voglia di migliorarsi per arrivare più in alto di tutti. Come nel 1984, quando conquistò il double scudetto e Coppa delle Coppe.
Dal calciatore ha girato l'Italia in lungo e in largo, ma le sue origini le porta sempre nel cuore. E nei piatti: “Quelli che mi riescono meglio sono quelli umbri, della mia tradizione. Ho scritto anche un libro, si chiama ‘Sapori d’Infanzia-Ricette della mia Umbria’”.
Doppia seduta di allenamenti a casa per prepararsi alle grandi sfide, la moglie pronta a bacchettarlo come fosse un allenatore: “In famiglia mi tocca cucinare sempre a me per tutti. Ho quattro figli che ogni volta mangiano cose diverse uno dall’altro. Poi mia moglie si arrabbia perché sporco troppi piatti”.
Attualità. Un mix tra campo e cucina: “Se la Juventus fosse un piatto oggi sarebbe un misto di pesce fritto”. E CR7? “Una bella paella mista di carne e pesce”. L’eliminazione dalla Champions è ancora fresca: “Per vincerla devono puntare sul top in panchina, non in mezzo al campo. Serve un allenatore che abbia le capacità di gestire e vincere questa Champions”. Un paio di nomi: “Mourinho è impossibile perché è un ex interista. Ma magari uno tra Guardiola e Klopp”.
Idee chiare per l'ex portiere, che ormai è concentrato sui suoi piatti. Altro giro altra cucina: martedì sarà a Milano per sfidare lo chef dell'Osteria Gambero Rosso. Via guantoni e pantaloncini, nell'armadio il grembiule da cuoco. La nuova vita di Stefano Tacconi è davanti ai fornelli. Chiamatelo chef.
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