Dalle parti del Camp Nou più di uno giura di averlo visto. Soprattutto all’ennesima occasione sprecata dal Barcellona. Stiamo parlando - ovviamente - del fantasma di Neymar. Senza di lui il Barça non vince (anzi perde), ma sopratutto fatica terribilmente a fare gol. E la finale di andata della Supercoppa di Spagna contro il Real Madrid se la aggiudica la squadra di Zidane (1-3).
Senza l’asso brasiliano, con un Messi sotto tono e Ronaldo che parte dalla panchina, il gol che sblocca il risultato lo segna Piqué, che però sbaglia clamorosamente porta deviando in quella di Ter Stegen un cross basso di Marcelo. Il tutto mentre quel fantasma appariva (eccome) al Roudourou di Guingamp. Ma con la 10 del Psg dietro le spalle. Il danno e la beffa per i tifosi del Barcellona che avranno seguito certamente con lo smartphone alla mano la prima di Neymar con la sua nuova maglia mentre la loro squadra faticava contro i blancos.
Se il Barcellona non segna, però, non è solo colpa dell’assenza di Neymar, ma anche merito della bravura di Navas che deve fare più di un miracolo e si vede infilare solo dal calcio di rigore trasformato da Messi sul finale di secondo tempo.
Ma alla fine sorride il Real, che si apparecchia la gara di ritorno come meglio non potrebbe. Ronaldo anche a mezzo servizio è capace di inventare giocate decisive come il gol che vale il definitivo vantaggio, ma nell’arco di 1’ si fa espellere per somma di ammonizioni. Poi la ciliegina la mette Asensio (l’uomo delle finali) che fissa il punteggio sull’1-3.
Ma i riflettori sono certamente altrove. Cristiano e O’Ney fuori in un colpo solo. Uno più uno: ecco perché a Madrid mercoledì sera i fantasmi del Bernabeu saranno due.