Strakosha: "So chi sono, è dura fare la riserva al Brentford"
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Data: 19/01/2024 -

Strakosha: "So chi sono, è dura fare la riserva al Brentford"

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La nostra intervista esclusiva a Thomas Strakosha
La nostra intervista esclusiva a Thomas Strakosha

Dopo l'eliminazione del Brentford in FA Cup, l'ex portiere della Lazio Thomas Strakosha è intervenuto in esclusiva ai microfoni di Gianlucadimarzio.com.  

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Dalla situazione difficile a Londra, all'ex allenatore mai dimenticato Simone Inzaghi e il futuro incerto al Brentford, il portiere della nazionale albanese ci ha parlato a cuore aperto della sua carriera, che - a oggi - non ha raggiunto le vette che tanti pensavano.

Le parole di Thomas Strakosha

Nonostante le tantissime parate di Strakosha, alla fine a passare il terzo turno di FA Cup è il Wolverhampton. Per l'ex laziale, però, il risultato finale è bugiardo: "Non era quello che ci aspettavamo. Volevamo passare il turno ma non siamo riusciti a farlo. Il risultato è quello che è. Noi adesso dobbiamo guardare avanti e pensare alla prossima". 

La delusione è enorme per tutti, ma sopratutto per Strakosha, per l'ex Lazio l'FA Cup rappresentava un ottima chance di giocare. Sia l'anno scorso, quando c'era ancora David Raya (poi passato all'Arsenal), che in questo campionato, il portiere della nazionale albanese è la riserva del Brentford, con Thomas Frank gli preferisce l'olandese Mark Flekken.  

A proposito del poco spazio avuto fin qui, Strakosha è stato chiaro: "Sinceramente ho bisogno di giocare e bisogna trovare una soluzione anche con la società. So quello che merito e quello che ho fatto nella mia carriera. So chi sono quindi bisogna trovare una soluzione perché io voglio giocare. C'è un Europeo davanti e bisogna trovare la soluzione migliore".     

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Per convincerlo a lasciare Roma, la società londinese aveva però promesso a Strakosha che sarebbe stato il titolare: "Non sarei mai venuto per fare la panchina. Non l'ho fatto mai in vita mia e quindi non lo faccio di certo adesso. Ho avuto un lungo infortunio l'anno scorso e ci sta perché nella vita può passare di tutto. Non si molla... anche se quest'anno mi aspettavo qualcosa in più. Ora voglio solo star bene e per questo devo trovare una soluzione."  

La possibilità di fare le valigie dopo soli 18 mesi quindi c'è. E lui ce lo ha confermato: "C'è sempre la possibilità, però dipende da tutti e due. Vediamo quello che succede...".

L'anno scorso ha saltato quasi tutto il campionato per un grave infortunio ai legamenti della caviglia dopo aver parato un rigore al compagno Kristoffer Ajer in allenamento, ma ora Strakosha ha voglia di rimettersi in gioco: "Sette mesi sono lunghi e l'anno scorso quindi ho perso quasi tutta la stagione. Devo solo ritrovare la fiducia e qualcuno che crede in me, poi farò vedere chi sono veramente. Nella mia testa so che sono forte ma devo ritrovare ritmo e fiducia dopo un lungo periodo in cui non gioco con continuità. Ripagherò chi mi darà fiducia".  

In questi mesi difficili, Strakosha ha avuto la vicinanza della sua famiglia e, in particolare, di suo padre Foto: "La mia famiglia mi sta vicino e crede in me e questo mi basta. Adesso però bisogna che ci sia qualcuno in più a credere in me. Ho un'età in cui vorrei giocare e divertirmi. Davanti a me ho altri 10 anni di carriera come portiere che vorrei sfruttare al massimo".   

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Infine, Strakosha ha ricordato Simone Inzaghi, l'allenatore più importante della sua carriera e che lo ha fatto esordire in prima squadra da giovanissimo: "Ringrazierò per sempre Simone Inzaghi, perché mi ha dato la possibilità di giocare quando ero ragazzino alla Lazio. Di solito nessuno dà fiducia a un portiere così giovane in Italia. A parte Donnarumma, non credo che ci sia stato un altro così giovane, almeno non con la Lazio. Inzaghi è una persona eccezionale, lo ringrazio di cuore. E come allenatore sta dimostrando che è veramente forte. Avere la fiducia di un allenatore come lui è tanta roba e spero per lui che sia l'anno dello Scudetto. L'Inter lo sta meritando... i nerazzurri stanno giocando molto bene e possono far bene sia in campionato che in Champions".

A cura di Alessandro Schiavone



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