Il Napoli di Luciano Spalletti torna in campo e ospita il Milan di Stefano Pioli, nella prima delle tre gare che vedranno coinvolte le due squadre tra Serie A e UEFA Champions League. Alla vigilia della gara, l'allenatore toscano ha parlato in conferenza stampa.
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Napoli, le parole di Luciano Spalletti
SENZA OSIMHEN - "Quella di Osimhen è un’assenza che pesa, inutile girarci intorno, ma Pioli ha ragione quando dice che ci è già mancato e abbiamo saputo comportarci, sopperendo alla sua mancanza. Tutti hanno dato qualcosina in più per il bene del Napoli. La differenza l’hanno fatta calciatori come Simeone: lui sa che mestiere fa, sa che a calcio non si gioca solo con i piedi ma anche con la testa, entrando nel ruolo sin da subito. Come fanno le persone intelligenti. Come modo di giocare cambierà poco: Simeone è meno veloce di Osimhen ma è bravissimo egualmente in area o spalle alla porta, sa dialogare con i compagni. Noi siamo a posto. Emotivamente la squadra ha sempre agito alla grande anche in questi casi. Simeone avrebbe meritato più di quello che gli ho concesso fin qui. Avere davanti Osimhen gliel’ha impedito".
LA FORMAZIONE - "Questo è un gruppo che può sostituire chiunque manchi e non sono io a dirlo, lo hanno fatto vedere i calciatori anche contro grandi avversari. È una partita da tripla che vale il doppio, da qui in avanti per noi i risultati valgono doppio. Loro sono i campioni in carica, hanno eliminato il Tottenham in Champions, hanno rinforzato la squadra in estate, conosciamo benissimo la loro qualità. Raspadori è a disposizione. Visto l’infortunio di Osimhen, è importantissimo averlo. Domani parte dalla panchina ma può entrare in qualsiasi momento. Durante la sosta ho avuto solo sei calciatori a disposizione, dobbiamo essere pronti anche alle nazionali. Tornano stanchi e spesso anche infortunati. Io mi raccomando quando partono, ricordandogli il periodo che poi ci troveremo davanti al ritorno, ma non si può far altro che accettare le cose e la loro condizione. Ma questo succede a noi, al Milan, a tutti i top club. Non esistono squadre perfette, tutti sono battibili e gli altri hanno ancora più attenzione e stimoli contro di noi. Abbiamo fatto un bel percorso, bisognerebbe andare a vedere i punti dell’anno scorso per capire quanto siamo stati bravi noi o scarsi gli avversari o viceversa. Noi abbiamo fatto qualcosa di straordinario, carta canta".
IL PERCORSO - "Un anno fa a questo punto del campionato eravamo appaiati in testa. Hanno calciatori che sanno fraseggiare costruendo dal basso ma anche puntare sulla qualità dei singoli per ribaltare l’azione, sanno obbligarti a scelte veloci e hanno un attaccante fortissimo come Giroud. Non so se la gara di domani peserà sulle due di Champions, sono curioso. Ma il faro della Champions negli occhi è una roba che ti cambia il vestito che indossi. Tutti ritrovano le loro migliori forze in quel torneo. Però magari fare bene domani ti fa arrivare convinto alle prossime due sfide. Può succedere. Mi aspetto dai miei un carattere forte da saper sopperire a ogni stato d’animo.
Vedere la città tutta azzurra ci riempie d’orgoglio e gioia, ma è qualcosa di illusorio. Stiamo raccontando una storia che non è scritta e fino a che non è scritta bisogna continuare a lavorare. Tutti questi sventolamenti possono illuderci un po’, c’è ancora fatica da fare. Noi non crediamo di aver già vinto, non pensiamo al prossimo anno o alle prossime partite. Rischiamo di far confusione e non siamo superficiali.
Io tutte le mattine vado a fare colazione tra i napoletani per imparare il napoletano. Mi piacerebbe impararlo ma ancora non ci capisco niente. Ho ringraziato la squadra per il Premio Bearzot, è merito loro: come ho detto, la città è così bella che ti fa impazzire, ma non puoi lasciarti coinvolgere nei pre-festeggiamenti, rischi di essere meno attento".
IL FUTURO - "Il mio contratto? Ho un momento davanti a me che è determinante per la città di Napoli, tutte le mie attenzioni vanno in quella direzione lì e non devo disperdere energie, voglio dare qualcosa alla città. Tutte le altre cose sono banali rispetto a quel traguardo. De Laurentiis ha un’opzione per allungare il contratto, ma a me non interessa niente in questo momento. Penso solo ai risultati e spero che facciano lo stesso anche i calciatori".
I TIFOSI - "Tutto quello che abbiamo fatto fin qui l’abbiamo fatto grazie anche alla componente pubblico. Se una delle componenti manca, siamo penalizzati. Apprezzo molto i sacrifici che fanno i tifosi per acquistare i biglietti, capisco tutto, ma dobbiamo anche ricordare che la loro mancanza significa andare contro la squadra. Se le curve non ci sostengono durante la partita siamo penalizzati come per la mancanza di Osimhen. E non è giusto per la squadra. Non entro nel merito di chi ha ragione o torto, ma non dobbiamo penalizzare la squadra, ringraziando anche i nostri tifosi. I napoletani sanno riconoscere chi si impegna per loro e ti regalano affetto e amore per ringraziarti. Io mi sento un allenatore: allenerei i bambini delle giovanili come il Napoli, mi impegno al massimo e in questa città viene riconosciuto".