Dopo la vittoria contro il Belgio, l'Italia continua il suo percorso in Nations League, affrontando a San Siro la Francia nella serata di domenica 17 novembre. Alla vigilia della partita, il Commissario Tecnico azzurro Luciano Spalletti ha parlato del match in conferenza stampa.
Italia, le parole di Luciano Spalletti
Luciano Spalletti ha esordito in conferenza stampa nel ricordo di Gigi Riva, che sarà omaggiato: "Può essere un simbolo a cui noi dobbiamo fare attenzione e dobbiamo attaccarci. Lui determinava molto con i fatti, sul campo. Aveva un soprannome perfetto: il suo silenzio faceva rumore. Anche noi dobbiamo mostrare con i fatti". Quindi sul centrocampo: "Stiamo trovando la qualità che andavamo cercando. Per giocare bene dobbiamo avere molti calciatori adatti, i centocampisti hanno qualcosa in più. Bisogna intuire gli spazi che si creano con altri modi di fare in campo. Quando vedo le grandi squadre come Real, City o Barcellona, vedo che loro fanno sempre bene le cose normali in modo ripetuto. C'è anche la grande giocata del campione, ma è difficile che sbaglino un passaggio. La palla andrà veloce e forte".
Sulla partita con la Francia: "Sapere che lo stadio sarà pieno, che abbiamo avuto 7 milioni di spettatori anche se eravamo in concomitanza con il match di un campione come Sinner: sono numeri che ci impongono impegno e serietà maniacale che dobbiamo far vedere in partita. Domani sarà così perché alla Francia verrà facile voler vincere la partita, noi potremmo fare qualche riflessione in più ma non dobbiamo farlo. Sono sicuro che andremo a fare la partita che meritano i presenti allo stadio". Spalletti ci tiene a precisare una cosa: "Al momento, più della vittoria conta far capire quanto teniamo alla maglia, quanto la sudiamo".
Spalletti sul suo bilancio da ct: "Sicuramente si è sbagliato una partita, quella contro la Svizzera. Ed è quello che mi porto dietro e a cui faccio riferimento. Mi reputo molto responsabile di quella sconfitta. Dopo abbiamo cercato di fare cose differenti e per il momento qualcosa l'abbiamo fatto in modo corretto. Il fallimento c'è stato un fallimento solo in quella partita, anche se non vanno dimenticate le squadre fortissime che abbiamo affrontato".
"Chi il nostro Sinner?"
Luciano Spalletti, quindi, ha risposto a una domanda su chi è il Sinner della Nazionale: "Secondo me è bene non fare mai paragoni, perché poi quando li ho fatti mi è arrivato di tutti. Diciamo un calciatore che va oltre alla normalità di palleggio, a me Maldini mi dà l'impressione di avere il colpo facile, l'eleganza dentro la sostanza di creare qualcosa di super facile per le qualità che ha".