Per un penalty, dato agli avversari, Cristian ha perso il controllo. Rigore al Siena (e gol) all’ultimo secondo e Reggiana eliminata dai playoff di serie C: il finale si trasforma in un fiume di polemiche, con il capitano della Reggiana, Altinier, che protesta visibilmente. Sicuramente andando oltre. Ma fino a che punto? Il Giudice sportivo gli ha dato ben 8 giornate di stop "perché al termine della gara avvicinava l’arbitro protestando con veemenza e, rivolgendogli reiterate e gravi frasi offensive, lo minacciava di morte". Lui però replica così: "Non mi permetterei mai di minacciare di morte una persona perché non fa parte del mio modo di vivere e dei miei valori, chi mi conosce bene lo sa. A testimonianza di ciò, in 17 anni di carriera non ho mai ricevuto sanzioni per proteste o ingiurie nei confronti dei direttori di gara.
Sicuramente mi prendo le mie responsabilità per la reazione che ho avuto in occasione dell’episodio contestato, ho perso il controllo e ho usato parole forti ma sicuramente non ho mai minacciato il direttore di gara. Non sono il tipo che si lascia andare a certe espressioni. A proposito di questo vorrei chiedere scusa a tutti gli amanti del calcio, perché il messaggio passato, soprattutto ai giovani, non è corretto. A mente fredda quando sai di avere esagerato, è giusto scusarsi perché bisogna insegnare a non perdere mai il controllo anche a seguito di episodi che consideri ingiusti.
Mi assumo la responsabilità della squalifica ma non accetto che si dica che ho minacciato di morte una persona. Questo atteggiamento non fa parte della mia persona."
Cristian Altinier