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Sheriff Tiraspol, la squadra di un paese che non esiste alla conquista dell’Europa

La storia dello Sheriff Tiraspol: dalla prima partecipazione alla Champions alla vittoria contro lo Shakhtar, per una squadra nata grazie all’intuizione di due ex dirigenti del KGB

Di fatto, tenendo fede alle carte geopolitiche, lo Sheriff Tiraspol è la squadra di calcio di una città che non esiste.

Tiraspol è infatti la città dell’autoproclamata Repubblica Moldava di Pridnestrov’e, in soldoni un paese che non fa parte dell’ONU e di conseguenza non riconosciuto dai suoi membri.

 

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Sheriff Tiraspol, il paradosso nell’anno dei paradossi

Lasciando però da parte questioni territoriali e politiche, che comunque portano a spunti e riflessioni interessanti considerando che la squadra moldava è stata fondata da due ex dirigenti del KGB, lo Sheriff Tiraspol rappresenta il paradosso per eccellenza nell’anno del no secco alla Superlega: un vero e proprio miracolo calcistico che nasce nell’annata in cui si prova ( senza successo ) a creare un vero e proprio calcio d’élite.

 

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Miracolo, appunto, parola usata non a caso per raccontare l’avvento nel calcio dei grandi di una squadra semisconosciuta ma in grado di lasciare tutti a bocca a parte. Stupire, se vogliamo, come accaduto nei preliminari con le eliminazioni di Stella Rossa e Dinamo Zagabria, e come ha potuto constatare anche Roberto De Zerbi che con il suo Shakhtar ha rimediato un 2-0 quasi impronosticabile. Di Traorè, la stella, e di Yansane le reti decisive, per una squadra che vanta giocatori provenienti da mezzo mondo: dalla Colombia alla Grecia, passando per Lussemburgo, Brasile, Trinidad e Tobago e Malawi. Inter avvisata.

 

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Con la partecipazione alla Champions League, lo Sheriff Tiraspol porta a casa in un sol colpo due record: la prima squadra moldava a riuscire nell’impresa, oltre al primato di essere la capitale di una piccola Repubblica separatista, ovvero la Transnistria. Se tra i confini ( anche questi ridisegnati nel corso degli anni ) lo Sheriff fa la voce grossa con 19 titoli negli ultimi 21 anni, in campo europeo la curiosità nei confronti dei moldavi è aumentata notevolmente.

 

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Aspetto che dalle parti della Transnistria non dispiace, considerando che la vetrina calcistica ha portato alla Repubblica separatista non poca pubblicità nel corso delle ultime settimane. Con una moneta, un esercito e leggi proprie, il “paese non riconosciuto dall’ONU” sarà per qualche ora sulla bocca di tutti dopo i tre punti conquistati dallo Sheriff Tiraspol a sopresa nel debutto in Champions.

 

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Con un impianto da nemmeno 15.000 posti, lo Sheriff Tiraspol rappresenta nel calcio delle super potenze mondiali una vera e propria eccezione. Da una delle nazioni più povere al mondo alla vetrina della Champions. Una vittoria in onore della Moldova o della Transnistria, un dettaglio questa volta quasi secondario.

A cura di Carmine Rossi