Adesso c'è un ok - quello al protocollo che permette gli allenamenti collettivi - e una data (il 28 maggio ci sarà una riunione fra Governo, Figc e Lega di Serie A) per decidere se e quando ripartirà il campionato). Insomma, in poche parole cresce l'ottimismo: "E a questo punto i giocatori non vedono l'ora di tornare in campo". Lo ha spiegato a Tg Sport su Rai 2 Damiano Tommasi, presidente del sindacato dei calciatori.
Un punto importante continua tuttavia ad essere quello legato agli allenamenti. Il tempo stringe (era stato ipotizzato di riprendere le partite già dal 13 giugno) e i giocatori sono stati fermi a casa oltre due mesi: "La prudenza viene prima di ogni cosa - fa notare Tommasi - perchè a questo punto servono delle vere e proprie certezze dal punto di vista medico e sanitario. I calciatori hanno bisogno di giorni per poter ritrovare la condizione e i tempi non coincidono con quelli della scienza".
Serve correre dunque, in tutti i sensi: "Speriamo di poter accelerare nelle prossime settimane - ha continuato Tommasi - abbiamo chiesto un organo di controllo che sia in grado di fornire a tutti le stesse garanzie di sicurezza. Almeno quattro settimane di allenamento - e qualcuno dice anche sei - servirebbero per evitare infortuni. Se vogliamo ripartire, quattro settimane per gli allenamenti non devono essere un problema, piuttosto devono rappresentare un punto di forza necessario per tornare in forma, evitando gi infortuni".
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