Segna Verde, esulta Ronaldo: “Quando l’ho conosciuto non volevo lavarmi la mano”
Venerdì scorso, nel match contro l’Espanyol, ha segnato con una punizione bellissima, che ha fatto alzare in piedi anche Ronaldo, il presidente del Valladolid: “La prima volta che l’ho incontrato non volevo più lavarmi la mano”. L’intervista ai nostri microfoni a Danile Verde
Strana la vita. Il giorno in cui Ronaldo – il fenomeno brasiliano – veniva presentato a Milano, un ragazzino del Rione Traino iniziava a muovere i suoi primi passi dietro un pallone da calcio. Aveva poco più di un anno Daniele Verde che mai avrebbe potuto immaginare che la sua strada e quella di Ronaldo si sarebbero potute incontrare in una cittadina spagnola di poco meno di 300mila abitanti. Tutto vero, però. Perché oggi Daniele, 22 enne attaccante esterno cresciuto nelle giovanili della Roma ed esploso un anno fa in serie A con il Verona, è un giocatore del Real Valladolid, squadra che da qualche giorno è diventata di proprietà proprio dell’ex stella brasiliana. “Quando in estate ho accettato l’offerta del Valladolid la proprietà era un altra e di Ronaldo non sapeva nessuno”, racconta Daniele Verde in esclusiva a Gianlucadimarzio.com. “Non mi sarei mai potuto aspettare questo colpo di scena. E ammetto che ancora ora mi emoziono a pensare che da bambino lui era uno dei miei idoli dei videogiochi e oggi è il mio presidente. Praticamente me lo sono ritrovato in spogliatoio dalla mattina alla sera”.
Perché tutto è successo all’improvviso e nell’arco di pochissimi giorni da quando si era diffusa la notizia dell’ingresso in società di Ronaldo, il fenomeno si è presentato al campo di Valladolid. “Ci ha voluto conoscere tutti. E’ davvero una persona eccezionale, di un’umiltà fuori dal comune. Ci parli due minuti non ti dà mai l’impressione di essere quel campione pluridecorato che tutti conosciamo. Anzi, è una persona che sa mettersi subito al livello del suo interlocutore. Poter dare la mano a un campione non è una cosa che capita tutti i giorni: non mi dovrei lavare più la mano”. Insomma, un piccolo grande sogno che probabilmente nemmeno da bambino Daniele aveva mai potuto pensare di realizzare. Ma non è tutto. Nelle prime interviste rilasciate da presidente del Real Valladolid, Ronaldo ha anche speso delle parole per il ragazzo napoletano arrivato della Roma. “Cerco di non leggere molto i giornali – racconta Daniele – e infatti che lui abbia parlato di me l’ho appreso dai messaggi che ho ricevuto nelle ore successive da parenti ed amici. Che dire, già conoscerlo era stato emozionante, sapere che ha anche parlato di me è davvero pazzesco”. E ora pensa anche un’idea. “So che Ronaldo era compagno di squadra di Di Biagio nell’Inter, magari gli chiedo di mettere una buona parola con lui per una convocazione con l’Under 21”, aggiunge con una battuta, perché Verde nel giro della Nazionale c’è già, ma sogna di poter disputare i prossimi Europei che si giocheranno proprio in Italia nel 2019.
E come in tutte le favole che si rispettano, arriva anche il colpo di scena. Venerdì sera, allo scadere della gara contro l’Espanyol, Daniele ha tirato fuori il gol decisivo che ha consentito al sul Valladolid di centrare il pari. Una vera magia su punizione da 30 metri. “Il calcio da fermo è sempre stata una delle mie qualità, ma un gol così mi mancava da tempo”. Soddisfazione che diventa tripla. Perché Daniele veniva da un mese e mezzo di stop per infortunio. “I fisioterapisti dopo il gol mi hanno detto ‘Se non ti fa male la gamba dopo un tiro da lì, vuol dire che sei guarito’. Scherzavano tutti, perché la nostra squadra è la mia seconda famiglia”. Ma non è tutto. Perché il primo ad alzarsi in piedi ed esultare per il gol di Daniele è stato proprio Ronaldo. “Dal campo non ne ne ero accordo. Me lo hanno detto dopo e mi sono emozionato tantissimo. Ancora non ci siamo incontrati dopo il gol perché venerdì sera non sono passato negli spogliatoi dopo la gara. Una cosa che non succede quasi mai, perché di solito è sempre molto presente. Avrà avuto degli impegni urgenti”. E sabato sera si va a giocare proprio in quella che era “casa” di Ronaldo, il Bernabeu. “E’ uno stadio che fino ad oggi ho visto solo in tv. Se solo ci penso mi viene la pelle d’oca”.
Per Daniele Verde la vita a Valladolid non è poi così diversa dall’Italia. “Qui mi sento a casa. Mia moglie vive con me e i miei compagni sono una meraviglia. Non esiste serata della settimana nella quale non stiamo insieme. E infatti dopo il gol sono corso in panchina per abbracciarli”. Avesse potuto, avrebbe fatto qualche passo in più per abbracciare anche Ronaldo. Quell’idolo dei videogiochi che ora gli fa da presidente e consigliere personale. Eh sì, certe volte la vita è strana per davvero.