L'Inter, Bruno Fernandes e la Carrarese: il viaggio di Schiavi
Close menu
Chiudi
Logo gdm
Logo gdm
logo
Ciao! Disabilita l'adblock per poter navigare correttamente e seguire tutte le novità di Gianluca Di Marzio
logo
Chiudi

Data: 26/10/2024 -

L'Inter, Bruno Fernandes e la Carrarese: il viaggio di Schiavi

profile picture
profile picture
Il provino con l'Inter, la chiamata del Novara e l'incontro con Bruno Fernandes: il lungo viaggio di Nicolas Schiavi, capitano della Carrarese
Il provino con l'Inter, la chiamata del Novara e l'incontro con Bruno Fernandes: il lungo viaggio di Nicolas Schiavi, capitano della Carrarese

Sempicità, lavoro, passione. In Nicolas Schiavi c'è tutto questo, ma anche qualcosa di più. Un ragazzo argentino partito in direzione Italia con una valigia piena di sogni, momenti difficili e poi i sorrisi. Ma da dove inzia questa storia? "Io sono nato a Rafaela, città in provincia di Santa Fe, e sin da piccolo ho avuto un rapporto speciale con il pallone, la mia è una famiglia di calciatori", racconta a gianlucadimarzio.com. Origini, un elemento costante nella vita di Nicolas, pensiero fisso e ricordo di trasferte indimenticabili.

schiavi-credit-carrarese.jpg
Photo credits: Carrarese Calcio 1908

"Ho sempre tifato per la squadra della mia città, l'Atletico Rafaela, ho fatto anche 11 ore di macchina per seguire le partite dal vivo". Passioni spontanee di un bambino che sogna a occhi aperti, mentre fuori si è già messo in moto quel processo che lo legherà in modo speciale all'Italia: "Un giorno ero a casa, mi chiama un procuratore e mi dice che avrei dovuto sostenere un provino con l'Inter, partii subito. Dopo una settimana capii, però, che non mi avrebbero preso. Stavo per far ritorno in Argentina quando, all'improvviso, è arrivata l'opportunità del Novara". Un aereo perso, un ritorno a casa mancato, ma una nuova storia da scrivere. 

credit-carrarese.jpg
Photo credits: Carrarese Calcio 1908

Incontri speciali 

Dalle parti di Novarello, centro sportivo della società piemontese, inizia a formarsi come uomo e come calciatore, una crescita accompagnata però anche da incontri 'speciali': "Abitavamo tutti al centro sportivo, c'era anche Bruno Fernandes. Lo incrociavo spesso e, nel tempo libero, andavamo sul campo a provare le punizioni". Un particolare non da poco, visto che proprio una sua punizione entrerà di diritto nella storia della Carrarese: "Con il Benevento avrebbe dovuto tirare Cicconi, ma sentivo dentro qualcosa di speciale. Ricordo anche che l'arbitro mi sporcò le scarpe con lo spray, forse ha portato fortuna (ride, ndr)". Tiro, goal, pareggio decisivo. E la mente non può che tornare a quei pomeriggi piemontesi, immersi nei sogni di due giovani ragazzi. 

E poi quel legame, costante, indissolubile, tra la sua Argentina e l'Italia. Un sentimento che Nicolas ritrova anche nelle sue prime esperienze tra i professionisti: "La mia città è gemellata con Fossano, un comune in provincia di Cuneo. Da noi vivono tanti emigrati italiani". Già, Cuneo, una delle tappe calcistiche della sua carriera anticipata, però, dall'esordio in Serie B: "Ringrazio ancora Marco Baroni e il Novara, quella era una squadra composta da grandi talenti. Per me fu una grande emozione". In mezzo le fermate a Modena e Castellammare di Stabia, prima di partire verso un grande appuntamento con la storia: la Carrarese.

nicolas-schiavi-credits-carrarese-calcio-1908.jpg
Photo credits: Carrarese Calcio 1908

Presente e...Asado

Carrara e la Carrarese, due elementi che diventeranno - quasi inconsapevolmente - fondamentali nella sua carriera. Una vera rinascita: "Ho trovato una città tranquilla che mi ha accolto a braccia aperte sin da subito. C'è un grande senso di attaccamento alla squadra. Durante i festeggiamenti per la promozione in Serie B si è avvicinato a me un signore anziano, mi ha ringraziato. Probabilmente l'ultima volta che la Carrarese era stata in B lui era presente, lì ho realizzato davvero l'impresa che avevamo appena portato a termine".

Il presente parla, invece, di un insolito ruolo di capocannoniere: "Preferisco non pensarci, non è proprio il mio ruolo (ride, ndr), ma mi fa piacere". E, ovviamente, il primo goal storico al ritorno in Serie B non poteva che portare la sua firma. L'ultimo è arrivato nella gara con il Mantova, di tap-in, cosa insolita per un centrcampista. Sguardo in tribuna e dedica speciale: "In Argentina era la festa della mamma, lei era venuta apposta in Italia per la partita e sono felice di averle potuto dedicare anche una rete". Tra passato e presente, un lungo arco che continua a legare due mondi così distanti, così vicini. Si, ma chi prepara l'asado in squadra? "Tocca a me, siamo due argentini ma l'altro non ha la griglia". Tra una grigliata e l'altra i ricordi, e i sogni, intanto scorrono via velocemente, in attesa di nuove pagine di storia da scrivere insieme. 

A cura di Rocco Cristarella e Alessandro Neve



Newsletter

Collegati alla nostra newsletter per ricevere sempre tutte le ultime novità!