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Data: 10/02/2017 -

​Sanremo, tra musica e pallone. Parla Masini: "Kalinić fondamentale, Spalletti ha ragione: famo (ovunque) sto stadio"

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Sanremo, tra musica e pallone…. Emozioni che s’intrecciano per Marco Masini, in gara alla 67ª edizione del Festival con la sua ‘Spostato di un secondo’: “Canzone che è un'utopia, un concetto un po' paradossale di tutti quelli che arrivano ad un certo momento del loro percorso di vita e vorrebbero tornare indietro perché si accorgono che certi errori andrebbero rimediati. Succede a chi ha già qualche anno, ma anche a molti giovani, perché oggi un concentrato di cinquant'anni un giovane lo può vivere anche in un tempo minore: l'informazione, la comunicazione, è tutto talmente in tempo reale che non si ha più bisogno di aspettare e quindi si cresce prima. Però a volte basterebbe davvero un secondo per poter fermare il tempo, decidere con più lucidità, con più logica, con più fermezza e più freddezza certe strade da prendere e certe scelte da fare".

Chi probabilmente vorrebbe poter tornare indietro di una settimana è anche la sua Fiorentina, caduta sotto i colpi di Dzeko, Fazio e Nainggolan. "Fiorentina che all'Olimpico guardava Sanremo, tifavano per me e per Carlo (Conti, ndr) ovviamente - scherza Marco a Gianlucadimarzio.com - Che è successo? Credo assolutamente nulla visto che la squadra non è scesa in campo. Io una mia visione delle cose ce l'ho, poi magari mi sbaglio, ma credo che la Fiorentina sia una squadra che si difende attaccando, e Kalinić è l'attacco della Fiorentina. Non per sminuire Babacar, che è ancora giovane e ha ampi margini di miglioramento, però credo che nello schema di Paulo Sousa Kalinić abbia un ruolo non di punta centrale, ma di mediano d'attacco che gestisce le azioni della squadra. Se manca un punto di riferimento così fondamentale la Fiorentina non attacca più. Che in difesa poi ci siano delle lacune lo sappiamo, ha fatto male anche il centrocampo, quindi è stato un disastro totale, ma è successo anche a tante altre grandi squadre a volte di cadere".

Nessun dramma, quindi, ma testa e gambe subito al domani. "Concentriamoci sul futuro e sulla Fiorentina, perché è difficile per noi tifosi capire la linea: se ci sarà una linea di giovani, tipo Atalanta ed Udinese, a me andrà bene. Il campionato non lo vinci, in Champions League è difficile, stanno rivenendo fuori Milan e Inter, però sarebbe bello prima dell'inizio del prossimo campionato capire che linea e che progetto veramente c'è dietro questa nuova struttura calcistica che si dice debba arrivare. Se poi dovesse arrivare anche la struttura in cemento dello stadio, allora forse le cose sarebbero un po' più chiare per tutti". Dopo quello di casa Roma, quindi, arriva un altro appello per il via libera agli stadi di proprietà. "Io sono per fare lo stadio, ma non solo a Firenze. Ha ragione Spalletti, bisogna farlo da tutte le parti, 'famo sto stadio' e facciamola finita" sorride Marco.

Dallo stadio al calciomercato, sulle sirene cinesi per Kalinić (che ha detto no) e l'arrivo di Saponara. "Il mercato chiude a fine febbraio per loro, il problema è che se diamo via Nikola adesso non so con chi lo si possa sostituire. Saponara mi è sempre piaciuto, è un ruolo che fatto in quella maniera può mancare. C'è Ilicic, però Saponara secondo me è più svelto per certe cose. Gioca di prima e mi piace, tira le punizioni, è intelligente, speriamo ritorni quello dei tempi d'oro di Empoli". Dal centrocampo all'attacco. "Chiesa è tanta voglia, tanta forza, tanta tecnica, tanto fisico, ha bisogno di due o tre anni per consacrarsi. Lo può fare, speriamo che lo faccia con la maglia della Fiorentina". Per la quale Masini fissa gli obiettivi per la stagione in corso e per il futuro.

"Centrare il sesto posto in campionato, sperando nella Coppa Italia giocata tra squadre che già occupano un posto, ma al di là di questo c'è da capire cosa accadrà l'anno prossimo. C'è da capire chi sarà l'allenatore, se Sousa resterà o andrà via. Cosa preferirei? Io vorrei un allenatore che avesse voglia di guidare tanti giovani italiani e magari di Firenze, sarebbe anche forte, ma questo non si può e già un gruppo italiano mi basterebbe". E gli obiettivi di Marco Masini post Festival? "Portare 'Spostato di un secondo' in tutta Italia, con un instore tour e un tour live: portare il passato all'oggi, quindi divertirmi negli arrangiamenti per rendere tutto omogeneo. E poi incontrare tanta gente, che è sempre l'obiettivo di chi scrive e di chi ha voglia di raccontarsi". Tra musica e pallone, le due grandi passioni di Marco.



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