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Data: 13/02/2023 -

Il fortino della Red Bull Arena e i talenti in campo: come il Salisburgo arriva alla partita con la Roma

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Dal mercato alla forma in campionato: come il Red Bull Salisburgo arriva alla sfida contro la Roma
Dal mercato alla forma in campionato: come il Red Bull Salisburgo arriva alla sfida contro la Roma

Febbraio vuol dire solo una cosa: il ritorno delle coppe europee. Il calendario che si riempie, la tensione che aumenta e la consapevolezza di non poter sbagliare più. Nell’agenda della Roma la data cerchiata in rosso è il 16 febbraio, giorno dell’andata dei sedicesimi di finale di Europa League. Volo prenotato per Salisburgo: appuntamento alla Red Bull Arena contro i terribili ragazzi di Jaissle.

 

L’imbattibilità in campionato e il fortino in casa

 

Programmazione e visione fuori dal campo, risultati e voglia di vincere dentro. Non solo plusvalenze e gioielli venduti a peso d’oro, ma anche trofei e tanta fame. Sapete da quanto tempo il Red Bull Salisburgo non perde in campionato? Il 30 luglio 2022. Era la seconda giornata di Bundesliga e ai ragazzi di Jaissle è bastata quella lezione per abbassare la testa e lavorare più di prima. Da lì zero sconfitte, un cammino che ha portato il Salisburgo in testa alla classifica con 42 punti, a +6 dallo Sturm Graz.

 

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Ma c’è di più. Perché la Red Bull Arena è il vero fortino del Salisburgo: in campionato non perde in casa da più di due anni. La storia cambia in Europa: l’ultima sconfitta è arrivata il 25 ottobre, in Champions League contro il Chelsea.

 

Insomma, se si guarda il rendimento in campionato ci si spaventa un pochino. Ma nelle coppe europee il Salisburgo soffre parecchio. I ragazzi di Jaissle - arrivati terzi nel Girone E di Champions League - non vincono da quattro partite in Europa League. E c’è un altro dato che fa “sorridere” la Roma: in 20 partite contro squadre italiane, il Salisburgo ha perso ben 11 volte. Ma l’ultima parola spetta sempre al campo.

 

Da Sucic a Okafor, passando per il nuovo arrivato Gloukh: i calciatori da tenere d’occhio 

 

Giovani, affamati, talentuosi. Alcuni li conosciamo, altri decisamente meno. Primo nome: Noah Okafor. Aveva fatto girare la testa a Kalulu nella prima partita del Girone E di Champions League. Destro, sinistro e tunnel. Poi tiro rasoterra sotto le gambe di Maignan. Classe 2000, svizzero e che sa far male.

 

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La stella è lui, ma intorno a Okafor ci sono altri 2-3 talenti di spessore. Esempio numero uno: Luka Sucic. Giocherà come mezzala di destra nel 4-3-1-2 di Jaissle. Mancino di grande classe e qualità, un 2002 che gioca per gli altri. Assist su assist e quando riesce la mette anche dentro. Da Sucic a Sesko, da un 2002 a un 2003. Scuola Salisburgo, a luglio passerà al Lipsia per 24 milioni di euro. Prima punta fisica ma bravo anche a giocare nello stretto. Sarà lui ad affiancare Okafor nella coppia offensiva. Due attaccanti che si completano alla perfezione e che sanno segnare: 7 reti in campionato per Okafor, 5 per Sesko.

 

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Chiudiamo con l’ultimo arrivato: Oscar Gloukh. Il Salisburgo ha sborsato 7 milioni di euro per strapparlo al Maccabi Tel Aviv, assicurandosi uno dei migliori talenti in circolazione. Giocherà alle spalle di Okafor e Sesko, il ruolo perfetto per uno come lui: agile, ambidestro, rapido. Ultimo dettaglio: è un classe 2004. Il Salisburgo ha freschezza in ogni reparto.

 

Una squadra giovane, talentuosa e con voglia di vincere. 180 minuti di fuoco per la Roma di Mou. Unico obiettivo: staccare il pass per gli ottavi di finale. Ci sarà da sudare.



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