Dall'infortunio al ginocchio al gol in EL: Roma, è l'ora di Calafiori
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Data: 03/12/2020 -

Dall'infortunio al ginocchio al gol in EL: Roma, è l'ora di Calafiori

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"È arrivato il momento di tirare fuori veramente tutto ciò che ho dentro". Poco più di due anni fa, Riccardo Calafiori scriveva così su Instagram, sotto quella foto che, certamente, non avrebbe mai voluto postare. A terra, con le mani sul volto. Soprattutto, con un ginocchio distrutto: rottura di tutti i legamenti, tutti i menischi e della capsula articolare. 

Un infortunio brutto quanto lo spavento e il pensiero che a 16 anni la sua carriera potesse essere compromessa, se non addirittura finita. Venticinque mesi più tardi, nella partita che è valsa la qualificazione della "sua" Roma ai sedicesimi di Europa League, Calafiori si è ritrovato a cogliere la "bella chance" che Paulo Fonseca ha deciso di dargli: titolare per la seconda volta consecutiva sulla corsia di sinistra, un eurogol da 30 metri per portare i giallorossi in vantaggio.

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Romano e romanista, Calafiori è cresciuto con quell'etichetta speciale che viene messa ai giocatori con un particolare talento. E che, soprattutto, sono cresciuti all’ombra del Colosseo. Quelli che hanno una storia che inevitabilmente è sempre iniziata con un esordio - con la Juve, lo scorso agosto - per poi, magari, proseguire con un gol. Magari decisivo, magari... bello da impazzire. Quello di Calafiori contro lo Young Boys è stato esattamente così: traversone respinto dalla difesa avversaria, mancino al volo dal limite dell'area che finisce dritto sotto l'incrocio dei pali. Riccardo segna, bacia la maglia e poi dichiara: "Mi accontento, ma sognavo che sarebbe successo con i tifosi sugli spalti".

Lo scorso agosto, all'esordio da titolare in Serie A, è diventato il 170esimo romano a scendere in campo con la maglia giallorossa. Passo dopo passo, si è fatto largo nella squadra di Fonseca, diventando per l'allenatore la principale alternativa a Spinazzola.

Calafiori_.jpg

Ed è così che quel maledetto 2 ottobre 2018 finisce per rimanere sempre più sullo sfondo. Solo un brutto ricordo, dal quale trarre ispirazione per farsi forza e andare avanti. Roma-Viktoria Plzeň di Youth League: Vaclav Svoboda è stato l'autore del brutto intervento su Calafiori, che in quella stagione ha giocato sotto età con la Primavera giallorossa. Poco prima aveva vinto Scudetto e Supercoppa Under 17 ed era già uno dei ragazzi più apprezzati del settore giovanile. Difficile restare impassibili dopo quell'infortunio. 

La sera stessa infatti la sua maglia è comparsa davanti alle telecamere dell'Olimpico, mostrata da Edin Dzeko dopo un gol dedicato proprio al giovane terzino. Un pensiero, un gesto di vicinanza come ne sono arrivati tanti altri anche via social. 

dzeko_calafiori.jpg

Due anni dopo, è tutto alle spalle. Una "sfida difficilissima", come lui stesso l'aveva definita, superata una volta per tutte. Prima l'esordio in campionato, poi quello in Europa League. La fiducia di Fonseca, il gol, l'abbraccio con capitan Dzeko. "Devo tirare fuori tutto quello che ho dentro", si era promesso Riccardo. Detto, fatto.



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