La Roma di José Mourinho cerca la prima vittoria in campionato: i giallorossi affronteranno l'Empoli allo Stadio Olimpico. L'allenatore portoghese è quindi intervenuto in conferenza stampa alla vigilia della gara e ha parlato della partita ma non solo.
Roma, le parole di Mourinho
"Sono sicuro che l'Empoli non sarà in panico per la classifica. Sicuramente non è quello il loro vero potenziale. Abbiamo vinto le quattro partite contro di loro negli ultimi due anni ma non è mai stata facile, sono organizzati e quest'anno stanno giocando in modo diverso. Noi abbiamo lavorato solo per due giorni con tutta la squadra, loro sono una buona squadra e vogliamo vincere la prima partita in campionato", ha detto Mourinho in apertura di conferenza stampa.
Sulle condizioni e il rendimento di Smalling: "Voi giornalisti siete sempre negativi, noi siamo positivi. Smalling rimane un giocatore fondamentale con noi, ha una mentalità che lo rende una persona facile con cui comunicare. Domani credo che non sarà a disposizione, poi magari in extremis sarà in panchina. Ma c'è grande possibilità che non ci sia".
Sull'attacco della Roma: "La Roma ha preso due attaccanti dove è molto difficile avere due giocatori come Romelu e Azmoun. Se siamo tutti disponibili e in forma cambia il nostro profilo di squadra. Le prime partite le abbiamo fatte con Belotti ed El Shaarawy con nessuna soluzione in panchina, contro il Milan pochi minuti con Lukaku. Abbiamo bravi giocatori in attacco. Azmoun è arrivato in una situazione difficile dopo un infortunio e senza allenamenti. In queste settimane ha lavorato bene per avvicinarsi a una situazione positiva. Quando Paulo c’è abbiamo sempre un po’ di paura, ma abbiamo sempre speranza che questo fantastico giocatore ci possa aiutare. Anche Belotti ed El Sha hanno fatto tanto per noi, giocando con sacrificio. Ora siamo positivi, abbiamo bisogno di tempo, di allenamenti per migliorare come squadra. Sono molto contento con i giocatori che sono a disposizione. Il mio obiettivo è vincere domani, voglio vincere sempre".
Sull'andamento delle ultime due stagioni: "Abbiamo giocato 15-17 partite in Europa, sono stati percorsi molto importanti per la gioia della città e per l'autostima dei giocatori. Penso che abbiamo fatto bene ed eravamo terzi alla 30esima giornata dell'anno scorso. Abbiamo giocato due partite col Feyenoord e col Leverkusen, andando in finale, e tutto questo insieme agli infortuni di Dybala e Smalling. E c'erano anche i ragazzi della Primavera a darci una mano ed è una cosa che mi rende sempre felice, ci sono giocatori di grande potenziale. Quando sono tutti disponibili e in vera forma e condizione di performance, abbiamo potenziale ma dobbiamo fare punti. Serve un'ambizione equilibrata, con la consapevolezza di chi siamo e chi abbiamo".
Roma, Mourinho: "Pellegrini è fuori"
Il punto sugli infortunati: "Pellegrini è fuori senza dubbio, Smalling secondo me sarà fuori, ma spesso succede qualcosa di positivo all'ultimo momento. Su Mancini ringrazio Spalletti per averlo rimandato a Roma prima della seconda partita, è una sensibilità sempre apprezzata dai club".
Sull'impiego dei due attaccanti più importanti: "Lukaku e Dybala domani giocheranno titolari. Per Paulo non sarà facile giocare 90 minuti a livello di intensità, ma lui si sente bene ed è a posto e fiducioso".
Sulle dichiarazioni di Totti: "Se lo vorrei dentro alla Roma? Io sono l'allenatore, ci sono una proprietà, un direttore generale, un CEO e poi l'allenatore. Non sono nessuno per parlare con un mito del romanismo. Io con Francesco parlo di banalità, di come sta, ma solo di questo, nel rispetto delle gerarchie con la società".
Sulle condizioni di Spinazzola: "Quando vai in Nazionale significa sempre che sei preso in considerazione, anche quando non si gioca. Leo deve lavorare e fare meglio con noi, così poi tornerà a giocare con la Nazionale, sono sicuro. Ci sono Karsdorp, Celik, Kristensen, Zalewski".
Sulle numerose squalifiche della scorsa stagione: "Quest'anno ho deciso che non voglio avere nessuna squalifica, sia per il campo sia per le conferenze stampa. Se non andrò alle conferenze non sarà mai perché sono nervoso, ma per l'onestà, il mio DNA e la mia capacità di dire la mia verità. E' una sfida con me stesso, cercherò di non avere problemi".