È un nuovo calciatore da quando veste la maglia del Milan. Simon Kjaer, approdato alla corte di Pioli nel gennaio 2020, ha contribuito alla rinascita rossonera insieme a Zlatan Ibrahimovic.
Il difensore danese, insieme a Fikayo Tomori, oggi fa parte di una delle coppie di difesa più forti della Serie A. Domenica sera affronterà il suo passato, ovvero la Roma, club di cui ne ha vestito la maglia nella stagione 2011-2012.
Roma, ricordi di settimo posto
Arrivato nella Capitale nel 2011, Simon Kjaer si apprestava ad iniziare la sua seconda avventura in Italia dopo aver già giocato due ottime stagioni con la maglia del Palermo.
Acquistato dal Wolfsburg, il danese approdò ai giallorossi per far coppia con Juan, forte centrale brasiliano. In panchina c’era Luis Enrique, mentre in rosa erano presenti Heinze, Osvaldo e Gago.
Una stagione decisamente deludente quella disputata dalla Roma e dallo stesso Kjaer. I capitolini conclusero il campionato al settimo posto e al termine della stagione l’ex Palermo fece ritorno al Wolfsburg lasciando un cattivo ricordo di sé tra le menti dei tifosi giallorossi.
Dalle delusioni al rinnovo con il Milan
Dopo aver girovagato un po’ per l’Europa, il classe 1989 ha fatto ritorno in Italia nel 2019 per vestire la maglia dell’Atalanta, ma anche in quell’esperienza - complice un sistema di gioco non adatto alle sue caratteristiche - non fece bene.
Nel gennaio del 2020, il suo trasferimento al Milan e la definitiva rinascita personale e del club. E da pochi giorni, a 32 anni, è arrivato anche il rinnovo per altre tre stagioni con i rossoneri.
In mezzo, anche un Europeo da protagonista con la nazionale danese, arrivata fino alle semifinale, poi persa dall'Inghilterra. Il suo comportamento impeccabile in occasione del malore del compagno Eriksen lo ha consacrato come leader assoluto ed esempio.
Le prestazioni in campo hanno poi fatto il resto, candidandolo addirittura ai 30 finalisti per il pallone d'oro. La sfida dell'Olimpico vuole solo essere una conferma in più: l'anno sfortunato di Roma, ormai dieci anni fa, è stato solo di passaggio.
A cura di Enrico Ianuario