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Roma, Di Francesco: “Radja? scelta condivisa. Pastore? Ci dà alternative”

Tra calciomercato e la prossima stagione, Eusebio Di Francesco si racconta a ‘Il Centro’ dalla cessione di Nainggolan all’arrivo di Pastore fino a quella che sarà la prossima stagione in casa Roma. Obiettivo fare meglio dell’ultima straordinaria annata e cercare di insidiare anche la Juventus al di là di CR7 “Un bene che se ne parli per il nostro calcio”. Queste le sue parole:

Nainggolan? “È stata fatta una scelta condivisa. Abbiamo un ottimo rapporto, ci siamo sentiti anche di recente. Gli faccio i migliori auguri a livello personale. Pastore? È uno dei pochi nuovi arrivati con cui ho parlato e mi ha regalato sensazioni positive. Viene per fare la mezzala, ma la sua duttilità è importante anche per apportare varianti tattiche. Ha delle caratteristiche che prima non c’erano nella nostra rosa.

La Juventus? Vogliamo esserci anche noi, essere ancora più protagonisti e infastidire chi era davanti a noi in classifica. La Juve rimane sempre al vertice perché al di sopra di tutto e di tutti ci sono loro. Perché? C’è un lavoro di squadra, un po’ quello che predico io alla Roma: bisogna badare al noi più che all’io. Se dovesse arrivare Cristiano Ronaldo? Il fatto stesso che se ne parli è un bene per il nostro movimento, visto che spesso si dice che i grandi campioni non scelgono l’Italia“.

Una battuta anche sui Mondiali e sul figlio, Federico, trasferitosi al Sassuolo: “Poche novità sul piano tecnico-tattico. Chi mi ha impressionato? Forsberg della Svezia, Milenkovic della Serbia e Willian del Brasile. Mio figlio? È voluto andare via per trovare nuovi stimoli. Il Sassuolo lo voleva già quando c’ero io, ma essendoci io non poteva esserci lui. Deve fare gol e imparare a inquadrare meglio la porta. Di calcio però deve parlarne con il suo allenatore”.