Regolamentiamo – Le infrazioni punibili con il cartellino rosso
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Data: 21/02/2017 -

Regolamentiamo – Le infrazioni punibili con il cartellino rosso

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Regolamentiamo – Le infrazioni punibili con il cartellino rosso
Regolamentiamo – Le infrazioni punibili con il cartellino rosso

Continuiamo il nostro percorso alla scoperta del regolamento del gioco del calcio e affrontiamo uno degli aspetti più difficili da gestire perché al suo verificarsi, per decisione codificata, priva una o entrambe le squadre sul terreno di uno dei suoi componenti e di conseguenza altera lo spirito del gioco.

L’esibizione del cartellino rosso è la decisione più grave assunta dal direttore di gara e necessità che il suo verificarsi sia legata ad avvenimenti di grande impatto che provocano o possono provocare danno agli avversari, di comportamenti verbali lesivi della persona o autorità, di infrazioni regolamentari che modificano lo svolgimento del gioco quando si verificano in alcune zone del terreno di gioco e altro.

L’estrazione del cartellino rosso da parte del direttore di gara avviene quando “un calciatore titolare, di riserva o sostituito deve essere espulso se commette una delle infrazioni” che di seguito cercheremo di spiegare limitandoci solo agli aspetti normativi.

Un calciatore titolare, di riserva o sostituito deve essere espulso se:

•nega alla squadra avversaria la segnatura di una rete o un’evidente opportunità di segnare una rete, toccando intenzionalmente il pallone con le mani (eccetto un portiere all’interno della propria area di rigore)

• nega un’evidente opportunità di segnare una rete ad un avversario che si dirige verso la porta, commettendo un’infrazione punibile con un calcio di punizione (a meno che non si verifichi quanto sotto riportato)

• è colpevole di un grave fallo di gioco

• sputa contro un avversario o qualsiasi altra persona

• è colpevole di condotta violenta

• usa un linguaggio o fa dei gesti offensivi, ingiuriosi o minacciosi

• riceve una seconda ammonizione nella medesima gara

UN CALCIATORE TITOLARE, DI RISERVA O SOSTITUITO CHE È STATO ESPULSO DEVE ABBANDONARE IL RECINTO DI GIOCO.

Cerchiamo di spiegare in modo più esauriente questi concetti senza inventare niente, ma riportando quanto riporta il manuale a disposizione degli arbitri.

Negare la segnatura di una rete o un’evidente opportunità di segnare una rete vuol dire che se un calciatore nega alla squadra avversaria la segnatura di una rete o un’evidente opportunità di segnare una rete con un fallo di mano, il calciatore dovrà essere espulso, a prescindere dal punto in cui avviene l’infrazione.

Se un calciatore, all’interno della propria area di rigore, commette un’infrazione contro un avversario, al quale nega un’evidente opportunità di segnare una rete e l’arbitro assegna un calcio di rigore, il calciatore colpevole dovrà essere ammonito, salvo che:

• l’infrazione sia dovuta all’atto di trattenere, spingere, tirare;

• il calciatore colpevole non tenti di giocare il pallone o non abbia la possibilità, nell’effettuare il contrasto, di giocare il pallone;

• l’infrazione sia tra quelle punibili con l’espulsione, a prescindere dal punto del terreno di gioco in cui avviene (ad esempio, grave fallo di gioco, condotta violenta, ecc.).

In tutte le circostanze sopra citate il calciatore dovrà essere espulso.

Per valutare correttamente le circostanze per passare da un provvedimento di ammonizione a quello di espulsione devono essere presi in considerazione:

• La distanza tra il punto in cui è stata commessa l’infrazione e la porta;

• La direzione generale dell’azione di gioco;

• La probabilità di mantenere o guadagnare il controllo del pallone;

• La posizione ed il numero dei difendenti.

GRAVE FALLO DI GIOCO

Un tackle o un contrasto che mette in pericolo l’incolumità di un avversario o commesso con vigoria sproporzionata o brutalità deve essere sanzionato come grave fallo di gioco. Qualsiasi calciatore che, in un contrasto per il possesso del pallone, colpisca un avversario da davanti, di lato o da dietro, utilizzando una o entrambe le gambe, con vigoria sproporzionata o che metta in pericolo l’incolumità di un avversario, si rende colpevole di un grave fallo di gioco.

CONDOTTA VIOLENTA

Un calciatore si rende colpevole di condotta violenta quando usa o tenta di usare vigoria sproporzionata o brutalità contro un avversario in mancanza di contesa per il pallone, o contro un compagno di squadra, un dirigente, un ufficiale di gara, uno spettatore o qualsiasi altra persona, a prescindere dal fatto che si concretizzi o no un contatto.

Inoltre, un calciatore che, in mancanza di contesa per il pallone, colpisce intenzionalmente con le mani o le braccia un avversario o qualsiasi altra persona sulla testa o sul volto è colpevole di condotta violenta, a meno che la forza usata sia irrilevante.

Se, mentre il pallone è in gioco, un calciatore titolare, di riserva o sostituito lancia un oggetto (incluso il pallone) contro un avversario o qualsiasi altra persona, l’arbitro deve interrompere il gioco e se l’infrazione era commessa con:

• imprudenza, ammonire il colpevole per comportamento antisportivo;

• vigoria sproporzionata, espellere il colpevole per condotta violenta.

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