Una partita, una vittoria. L'avventura al Fulham di Claudio Ranieri non poteva partire in maniera migliore. Chiamato dall'altra parte del Tamigi rispetto alla "sua" Londra Blues, l'allenatore italiano è pronto ad un altro miracolo, dopo quello di Leicester: "Il percorso sarà duro e difficile, ma sono sicuro che ce la faremo. La squadra ha una buona base. Dobbiamo solo correggere qualcosa: la fase difensiva e l’approccio generale. Con i calciatori sono stato chiaro: voglio gente che corre e lotta".
Un ritorno in Premier salutato con affetto da molti, ma con un in bocca al lupo speciale: "Il primo a chiamarmi dopo l’annuncio al Fulham? José Mourinho, grande uomo, grande allenenatore. Grande personaggio". Domenica ritrova il Chelsea, mercoledì il ritorno a Leicester, due partite specialii: "Il Chelsea mi ha introdotto nel calcio inglese. A Leicester abbiamo realizzato un’impresa straordinaria. Due gare piene di sentimenti, ma devo pensare alla classifica".
GIà domenica una sfida tutta italiana contro Sarri: "Maurizio è davvero in gamba. L’ho seguito qualche giorno a Cobham. C’è grande studio alle sue spalle, belle intuizioni, un’enorme passione. Cosa abbiamo in comune? La gavetta. Lui è arrivato più tardi, la mia fortuna è stata Cagliari ll triplo salto dalla C alla A rappresentò la svolta della carriera. Cagliari mi emoziona ancora perché fu il mio trampolino di lancio. Non ci sarebbe stata Leicester senza Cagliari".
Infine un pensiero sulla tragedia del presidente del Leicester: "Se penso alle volte che sono salito su quell’elicottero, mamma mia! Non avrei mai pensato di tornare a Leicester per un lutto così profondo. Quando contattai il club per andare a deporre una corona di fiori allo stadio, il figlio del presidente mi disse “Voglio esserci anche io. Per la nostra famiglia la tua presenza è speciale”. Leicester mi ha fatto sentire l’allenatore del mondo".
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