Con l'ultima partita contro la Fiorentina è ufficialmente finito il campionato del Cagliari.È stata l'ultima volta sulla panchina dei sardi per Claudio Ranieri, che saluta dopo la salvezza conquistata con una giornata d'anticipo. L'allenatore nel post partita ha parlato ai microfoni di DAZN.
Ranieri: "Cagliari è la fine di un cerchio"
L'allenatore ha commentato la partita, a partire dal tributo iniziale per lui che ha fatto cominciare la gara in leggero ritardo: "Dicevo ‘ma perché non inizia la partita’? Poi ho detto all’arbitro’ma vuoi fischiare’? Poi ho sentito l’applauso dello stadio, è stato un gesto bellissimo, anche da parte dei tifosi della Fiorentina. Se volevo vincere? Certo, non siamo a pettinare le bambole, volevamo vincere. Però sono contento di uscire dal campo con una prestazione meravigliosa. I ragazzi hanno sempre dato il massimo, oggi abbiamo fatto una mezz’ora davvero ottima, poi è entrato Nico Gonzalez che è un fenomeno. Ma anche se abbiamo perso i ragazzi mi hanno lasciato del dolce in bocca".
Poi su ciò che lo attende per il futuro: "Il dilli din dilli don ce l’ho sempre avuto, poi dopo Leicester non mi è più uscito. Cagliari è la fine del cerchio, qui sono partito e qui è giusto chiudere. Poi se capiterà una nazionale che mi può dire qualcosa perché no, ma altrimenti è finita. Io sono abituato a dare sempre tutto, cercando di fare meno errori possibile, anche se gli errori li fanno tutti. Se mi mancherà già domani? Ultimamenate mi chiamavano da ottobre in poi, quindi mi ero già abituato a una vacanza lunga". Sul futuro del Cagliari invece l'unico pensiero va ai tifosi: "Al mio successore non ho consigli da dare, il mio consiglio l’ho dato ai tifosi dicendo di aiutare questi ragazzi. Io ho fatto il mio lavoro, ma senza questo pubblico non ce l’avremmo fatta, dove lo trovi un pubblico così? Il calcio è diventato difficile e una realtà come Cagliari bisogna tenersela stretta. Per fare bene ci vogliono tanti soldi, il Como e il Parma che sono salite in A hanno tanti tanti soldi. Quindi i tifosi devono stare vicini a questa squadra perché se si scende risalire è dura. La salvezza è abbastanza, perché tutti vogliono vincere, ma bisogna pesare le cose. Se un giorno arriveranno 30 sceicchi con tanti soldi comunque tre squadre retrocederanno".
Infine, un saluto e un grazie al mondo del calcio: "Io posso solo ringraziare, i miei questo mi hanno insegnato, a lavorare, poi se i risultati arrivano bene, altrimenti devi capire che hai sbagliato qualcosa. Per me è stato un onore stare nel mondo del calcio non sono stato un grande campione ma da allenatore mi sono divertito tanto. Col Leicester l’impresa più grande della storia del calcio? Sì, ma Cagliari è Cagliari".