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Data: 04/02/2019 -

Sceglie lo Zenit e perde la maglia dell'Ucraina? Rakitskiy e le voci sulla non convocazione

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Essere esclusi dalla Nazionale per avere accettato di giocare in uno Stato rivale? Non è da escludere. Ma sarebbe questa la storia di Yaroslav Rakitskiy, difensore ucraino classe '89 che ha da pochi giorni (il 28 gennaio) siglato un accordo con lo Zenit di Sanpietroburgo. Sono passati 4 giorni dal suo accordo ed ecco che arriva la non convocazione da parte della sua Federazione. Coincidenza? Sembrerebbe proprio di no.

Secondo quanto riferito in Ucraina e riportato da Tycsport, la decisione di non chiamare Rakitskiy è proprio dovuta a questioni politiche. A confermarlo non sarebbe stato Shevchenko, ct dell'Ucraina, ma l'allenatore dell'Under 21 Ruslan Rotan. "Il calcio e la politica sono strettamente legati" ha commentato in Ucraina; "per Yaroslav sarà difficile essere convocato, ma penso lo sappia".

Commento morbido, il suo. A differenza di quello di Fedetski, capitano del Karpaty e compagno in Nazionale di Rakitskiy: "È inaccettabile il suo passaggio in Russia" ha dichiarato il difensore. "Qualunque cosa accada, bisogna rispettare le proprie origini. Non ho parole: la scelta di Rakitskiy ha provocato tante critiche, ora sarà difficile riconvocarlo".

C'è però anche chi ha difeso la libera scelta del giocatore: è Oleg Salenko, attaccante capocannoniere dei Mondiali del '94 che nonostante le origini ucraine ha scelto di giocare per la Russia: "Sono già cominciate le manovre politiche, con le elezioni presidenziali proprio dietro l'angolo" ha commentato. "Ci sono un sacco di voci: l'ultima parola spetterebbe a Shevchenko, che ha deciso di non dire nulla però... Detto questo, la Federazione non dovrebbe giudicare le scelte del giocatore, ma valutarlo solo per le qualità calcistiche. Cosa importa dove giochi?" ha concluso. Un caso vero e proprio in Ucraina, tra voci insistite e nessuna smentita. Che ancora tarda ad arrivare.



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