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“Promozione? Ci siamo anche noi…”. Otto vittorie consecutive, è la Cavese una delle due squadre più in forma d’Italia

“L’immagine del megaschermo di San Siro mette ancora i brividi, ma facciamo un passo per volta”: otto vittorie di fila alimentano il sogno dei cavesi e del presidente Antonio Fariello, il ritorno nel professionismo dopo 7 anni di purgatorio tra i dilettanti. E’ la Cavase la squadra più in forma d’Italia, dalla serie A alla serie D, primato condiviso con il Team Altamura, club che milita nello stesso girone. E via con i flashback, ricordi che portano alla serie B 1982-1983, magico campionato concluso con il sesto posto finale, a un passo dalla promozione in serie A. Ma un passo per volta, come detto. Adesso la super corazzata Potenza è ad appena un punto: promozione diretta possibile?

Piazza passionale, il pubblico del Lamberti sta spingendo la Cavese in posizioni insperate a inizio stagione: “Sì, sono felici di quello che sta accadendo e poi ci hanno voluto proprio loro… Siamo stati trascinati dall’entusiasmo della gente che ci ha chiesto di intraprendere questo progetto. I tifosi hanno voluto che la Cavese tornasse ai cavesi e oggi, con un po’ di fortuna e l’ottimo lavoro svolto, si è creato questo clima magico che speriamo duri il più a lungo possibile. Cava de’ Tirreni in questo momento sta rivivendo i momenti felici dell’era Campilongo, quella che aveva dato tante soddisfazioni a un pubblico caldissimo e affamato di calcio. I nostri tifosi meritano il professionismo e sono veramente l’anima di questa rinascita”. Milan-Cavese, 1-2: quanto è da stimolo quell’istantanea? “Parlate con uno che ha vissuto quella domenica lì, con i vari Pavone, Paleari, Di Michele e ogni qualvolta viene proposta quell’immagine sale un brivido nella schiena. Quelle imprese fanno capire che emozioni e che gioie può regalarti questo sport e ti spinge a provarci nuovamente. Noi cavesi non dimenticheremo mai quel campionato. Abbiamo impostato un programma triennale, ma parlare di obiettivo serie B è troppo: facciamo un passo alla volta. Per il momento cerchiamo di dare delle soddisfazioni alla piazza di Cava e darla anche a noi, perché siamo i primi veri tifosi di questa squadra. Concentriamoci sulla serie D, vediamo come finisce questo campionato. Poi decideremo come affrontare gli altri”.

Squadra costruita in poco più di un mese, partendo da un presupposto preciso… “Quando siamo arrivati c’erano quattro o cinque giovanissimi e nulla più. Non potrò mai dimenticare la partenza per il ritiro il 30 di luglio scorso. Tra calciatori, magazzinieri e staff eravamo una decina, e il pullman aveva una capienza di 50 persone: metteva i brividi. Il budget prefissato è stato rispettato, era molto più basso di tante altre squadre di vertice. Le direttive date a Raffaele Sergio erano chiare. Era importante il lato tecnico, ma doveva passare in secondo piano rispetto a quello umano. Dentro lo spogliatoio dovevamo avere una squadra di uomini e non di ragazzini. Seri, educati, umili. Io sono all’antica e per me una stretta di mano vale più di qualsiasi documento firmato. E’ questo quello che predico all’interno dello spogliatoio”.

A gennaio ci saranno nuovi regali per Bitetto? “Abbiamo già un’ottima rosa, quindi molto probabilmente non interverremo sul mercato, anche se rimarremo vigili. Una cosa voglio che sia chiara da subito. Chiunque abbia intenzione di venire da noi a dare una mano deve sapere che viene in uno spogliatoio forte e deve entrarci in punta di piedi, con umiltà. Il nostro è un ambiente sano e ambiamo attraverso questi elementi a traguardi importanti”. Grandi meriti anche a Raffaele Sergio, terzino ex Lazio e Napoli: “Si è messo in discussione e in questo gruppo c’è tanto di suo. Con Raffaele non abbiamo parlato delle cifre dell’ingaggio e quando ha ricevuto la chiamata ha accettato senza esitazioni: il giorno dopo era già operativo. Tanti meriti a lui, ma anche al nostro allenatore che è una persona molto seria ed equilibrata. Conoscevo Bitetto da calciatore e adesso ho avuto la fortuna di conoscerlo da allenatore e settimana dopo settimana mi meraviglia. Ds e allenatore non amano la pubblicità, mai una parola fuori luogo: siamo stati fortunati”.

E l’ottimo lavoro sul mercato è stato notato anche dai club di serie A: avete avuto richieste per i vostri giovani? “Abbiamo 4 o 5 ragazzi veramente bravi e 2-3 di questi ce li stanno già chiedendo squadre di livello superiore e parliamo di serie A! Il nostro portierino, il 2000 Luca Bisogno, 17 anni, ogni domenica riceve le visite di direttori sportivi e osservatori di squadre di serie A e B. Christian Nunziante, anche se sta giocando poco, ha tantissime richieste, come gli esterni Marino e Carotenuto“. Ci sarà tempo per fare carriera, adesso questi “gioiellini” se li gode l’ambiziosa Cavese: dopo otto anni al Lamberti non è più vietato sognare.