Manca poco alla prima sosta nazionali della nuova stagione, ma già c'è il primo caso spinoso da risolvere. I club di Premier League hanno deciso oggi di non lasciar partire in nazionale i giocatori appartenenti ai Paesi inseriti nella "Red-List" la lista dei luoghi considerati a maggior rischio Covid.
Il tutto è arrivato attraverso un lungo comunicato pubblicato dalla lega inglese, che certifica l'intenzione di tutti i club del campionato nel negare la partenza ad alcuni dei propri giocatori.
Il comunicato
Questo il comunicato stilato dalla Premier League. "I club della Premier League hanno deciso oggi, con riluttanza ma all'unanimità, di non rilasciare giocatori per le partite internazionali giocate nei Paesi della lista rossa per il prossimo mese".
"La decisione dei club, fortemente sostenuta dalla lega, si applicherà a quasi 60 giocatori di 19 club della Premier League che dovrebbero viaggiare in 26 Paesi della lista rossa nella finestra internazionale di settembre" si legge sul sito della Premier League.
I motivi
Oltre ai rischi legati ai contagi, i club di Premier temono anche gli obblighi legali di chi rientra da quel tipo di viaggio. Infatti i giocatori dovrebbero andare in quarantena per dieci giorni e saltare così diversi impegni.
"La quarantena metterebbe a rischio il benessere e la forma fisica dei giocatori, che non sarebbero disponibili per prepararsi e giocare in due turni di partite della Premier League, una giornata delle coppe europee e il terzo turno della Coppa di Lega" aggiunge il comunicato.
I Paesi legati
I Paesi che fanno parte della Red-List sono 26, tra cui alcuni anche con importanti giocatori nel campionato inglese. Di fatto verrebbe privato dei calciatori della Premier tutto il continente sudamericano, ma anche qualche Paese appartenente alla uefa, come la Turchia.
Le nazionali più importanti "colpite" da questa decisione sarebbero Argentina, Brasile, Cile, Colombia, Costa Rica, Ecuador, Egitto, Messico, Paraguay, Perù, Turchia, Venezuela.
Si unisce la Liga
Anche la Liga ha fatto spere che appoggerà i suoi club qualora si opponessero alle convocazioni da parte di nazionali affiliate alla Conmebol. "La Liga comunica che appoggerà in ogni ambito qualora decidessero di non dare l'OK alla convocazione dei giocatori per le nazionali Conmebol e realizzerà azioni legali contro questa decisione che lenisce l'integrità della competizione".
La risposta di Conmebol e Fifa
La Conmebol, la federazione sudamericana, si è fatta ovviamente sentire, scrivendo alla Fifa affinché la Premier League ad adempia ai propri doveri e lasci partire i propri giocatori, senza i quali verrebbe alterato il doppio turno di qualificazione ai Mondiali.
Il presidente Gianni Infantino ha prontamente risposto ala Conmebol annunciandogli che la Premier League dovrà lasciar partire i propri calciatori. "La FIFA procederà a ribadire alle rispettive federazioni affiliate e ai club interessati le basi normative a cui sono soggette, nonché a renderle consapevoli delle conseguenze di un loro eventuale mancato rispetto". Resta da capire adesso come si possa trovare un accordo.