Prandelli saluta il Valencia: "Finisce un sogno. Avevo parlato con il...
Close menu
Chiudi
Logo gdm
Logo gdm
logo
Ciao! Disabilita l'adblock per poter navigare correttamente e seguire tutte le novità di Gianluca Di Marzio
logo
Chiudi

Data: 31/12/2016 -

Prandelli saluta il Valencia: "Finisce un sogno. Avevo parlato con il papà di Zaza..."

profile picture
profile picture

Il giorno dopo fa ancora più male perché realizzi. Realizzi che è finita. E non si può più tornare indietro. Tra il Valencia e Prandelli è tutto finito, già ufficiale da parecchie ore. Vi abbiamo raccontato i retroscena di un divorzio improvviso e inatteso. Ma l'allenatore non vuole andarsene senza prima aver parlato chiaro, mettendoci la faccia, come ha sempre fatto. "Sono triste ed emozionato perché finisce un sogno. Sapevo che qui sarebbe stata una sfida difficile, abbiamo provato di tutto. Voglio sottolineare il grande rispetto che ho per questa città, per i tifosi e per gli organi di informazione ed è per questo che sto parlando qui adesso. Quando sono tornato da Singapore ero molto felice, mi avevano promesso di rinforzare la squadra a gennaio; Zaza sarebbe dovuto essere il primo rinforzo. Parlando con il padre del ragazzo mi aveva detto che sarebbe stato molto contento di venire al Valencia. Poi ho avvisato Lay Hoon e Suso di questo e volevo che Simone arrivasse qui il giorno 27 per dare un'immagine nuova alla mia rosa che con un giocatore come lui poteva acquistare anche maggiore carattere e cattiveria. In seguito ho parlato con Suso perché volevo che si riunissero immediatamente. E quando ci siamo incontrati il presidente del club mi ha detto che il progetto iniziale di acquistare quattro nuovi giocatori era cambiato e ne sarebbe arrivato uno soltanto". In conferenza, sempre Prandelli. "La città di Valencia ha sempre avuto un buon rapporto con me e per rispetto di tutti ho preso la decisione che ho considerato più giusta. Avrei potuto continuare ad allenare questa squadra per guadagnare altro denaro però ho preferito andarmene con la testa alta. Inoltre avevo anche chiesto di fare allenamenti a porte aperte però non mi è mai stato concesso perché mi hanno detto che avevano paura dei tifosi. Ho veramente provato a cambiare le cose, il calcio è una questione di sentimenti, non di numeri. Ora la mia storia qui è finita ma voglio dire alla tifoseria che per aiutare il Valencia la squadra ha bisogno che la sua gente gli rimanga vicino e appoggi i giocatori già a partire da martedì. Non voglio polemiche, solo ci tengo a ringraziare tutti e a dire Amunt Valencia".



Newsletter

Collegati alla nostra newsletter per ricevere sempre tutte le ultime novità!