Dieci mesi fa era già pronto a ritrovare i suoi colori, il club della sua città. Lo scambio tra Roma e Inter che avrebbe visto Matteo Politano tornare ai giallorossi e Spinazzola a Milano sembrava praticamente chiuso. I giocatori si erano già mossi per sostenere le visite mediche, avevano scattato le prime foto di rito con le sciarpe al collo.
Poi l’imprevedibilità del calciomercato ha lasciato entrambi dov’erano. Nel frattempo gli azzurri, che già lo volevano ai tempi del Sassuolo (e anche in quel caso il suo arrivo sfumò allo scadere della finestra di mercato), sono riusciti ad acquistarlo una settimana dopo e col tempo l’hanno messo al centro del progetto.
Oggi Politano è un elemento cardine del Napoli di Gennaro Gattuso e con una prodezza ha siglato il quarto gol alla “sua” Roma, dove non ha mai esordito con i grandi dopo otto anni di settore giovanile. Finora, infatti, Politano le ha giocate tutte. In Europa sempre dal primo minuto, mentre in campionato è partito in cinque occasioni dalla panchina e tre da titolare.
La fiducia la sente. Ha già superato le reti segnate con l’Inter ma praticamente con la metà delle presenze (63 a 32). È già al quinto gol in stagione, il terzo in campionato. Ha segnato lui, tra l’altro, il primo dopo la notizia che ha sconvolto tutto il mondo, Napoli in particolare. Non era riuscito a esultare col Rijeka, dove si era perso nell’abbraccio dei compagni, ma stavolta sì e il pensiero della dedica è andato subito a Maradona.
Calato com’è nella realtà napoletana, non poteva rimanervi indifferente. Segno che quella motivazione in più, per provare a regalarsi qualcosa di straordinario quest’anno, la sente davvero sua.