“Douzieme titre, nous continuons à écrire l'histoire”. Il Paris Saint-Germain è campione di Francia per la 12ª volta nella sua storia, dopo un percorso netto e mai troppo tortuoso. Un trionfo meritato in una stagione che sembrava poter essere di transizione, ma che si sta rivelando - almeno fin qui - tra le migliori della storia di Les Rouges-et-bleus. Gli addii di Messi e Neymar avevano lasciato molta perplessità nell’ambiente parigino, con il solo Mbappé incaricato di guidare la squadra al successo. Il nuovo modello incentrato sui giovani, però, sta dando i suoi frutti: non più un instant-dream team, ma una squadra fatta di gemme e arricchita da giocatori esperti.
I protagonisti dell'attacco del presente e del futuro
Il Paris targato Luis Enrique è ripartito a gonfie vele dopo le delusioni europee degli scorsi anni, ma con una nuova e stravagante filosofia. Dimenticate le centinaia di milioni spese per giocatori già maturi con l’obiettivo di vincere tutto e subito; adesso i parigini vogliono far crescere in casa loro i campioni del futuro. E proprio per questo, la vittoria del titolo è passata non solo dai piedi dei leader tecnici e già affermati, ma anche da giovani talenti emergenti.
Tra questi spiccano tanti nomi, ma se si pensa a un underdog in particolare non si può non citare Bradley Barcola. Il classe 2002, arrivato l’estate scorsa dal Lione, ha convinto sin da subito l’allenatore spagnolo che gli ha garantito continuità di minutaggio; i 3 gol e 8 assist sembrano pochi per quello a cui gli attaccanti del Paris hanno abituato negli ultimi anni, ma il modo in cui il francese riesce a spaccare le partite soprattutto da subentrato rappresenta un caso quasi anomalo. Chiedere al Barcellona per info più approfondite.
Rimanendo in attacco, un gran lavoro lo hanno fatto anche il pistolero Ramos e Kolo Muani. L’ex Benfica, in particolare, ha messo a segno 13 reti in tutta la stagione pur partendo raramente titolare, con una media di un gol ogni 121 minuti; numeri da top, per un attaccante che ha già tolto il posto a un certo Cristiano Ronaldo in nazionale e che si appresta a essere l’uomo copertina della prossima stagione.
Sono numeri interessanti anche quelli di Kang-in Lee, stellina coreana che ha dimostrato di essere tra i più brillanti talenti del continente asiatico. L’ex Mallorca è stato il jolly di Luis Enrique - che lo ha sperimentato praticamente in tutte le zone del campo da centrocampo in su – e ha sempre fatto molto bene.
Qualità e fantasia in mezzo al campo
Il pacchetto dei centrocampisti, infine, è quello che ha davvero fatto la differenza in questa stagione. Grinta, qualità e spensieratezza: sono queste le parole d’ordine di un reparto tra i più giovani ma allo stesso tempo più esperti d’Europa. Zaire-Emery, talento fatto in casa, ne è il portabandiera, ma a risaltare sono stati anche i vari Ugarte, Fabian Ruiz e Vitinha. Lo spagnolo ex Napoli non è a tutti gli effetti un underdog, ma dopo esser rimasto in ombra la scorsa stagione quest'anno si sta prendendo la scena. Vitinha, invece, è colui che più ha trascinato la mediana, e i dati in questo senso parlano: 9 gol e 5 assist, oltre che un ottimo lavoro in fase di copertura, per un giocatore che è cresciuto davvero a dismisura.
La vittoria del titolo francese non può che alimentare l’entusiasmo attorno a questa squadra, in corsa su tutti i fronti. Ci sono ancora una Coppa di Francia e la prima Champions League della storia da conquistare, per un triplete che diventerebbe leggendario. Perché il Paris “veut continuer à écrire l'histoire”.