Entusiasmo. Una parola sola per descrive il primo giorno di allenamenti del nuovo Palermo. Un giorno zero, quello dalle parole ai fatti nell'inizio del ritiro a Petralia Sottana, comune di 2.766 abitanti che per un giorno è diventato la capitale del tifo rosanero, invasa da più di cinquecento tifosi che hanno voluto mostrare la propria vicinanza alla squadra di Rosario Pergolizzi. Nel parco delle Madonie, all'interno dell'ex Convento dei Padri Riformati, è iniziata la stagione del Palermo: diciassette convocati, ai quali si sono aggiunti nel pomeriggio i due ex Brescia Edoardo Lancini e Alessandro Martinelli oltre al francese, in prova, Malaury Martin.
"I nostri giocatori devono sentirsi coinvolti e la nostra ambizione è dare loro la mentalità della vittoria - racconta il presidente del Palermo Dario Mirri, di casa a Petralia Sottana dove si è sposato - La mia è quasi una sfida, dovendoci confrontare sui numeri lo scorso anno eravamo circa 2000 abbonati e ora credo che ne faremo di più. Avverto tanto entusiasmo, andava solo espresso. So quanto i tifosi amano il Palermo, non hanno avuto la possibilità di amarlo perché si era creata una barriera. Oggi il Palermo è accessibile e credo non ci siano limiti".
A fargli eco è stato l'amministratore delegato Rinaldo Sagramola che ha anche fatto il punto sul mercato: no a Gianluca Sansone, sì ad un centrocampista top secret che arriverà a Petralia nella giornata di mercoledì. "Siamo riusciti ad allestire una bozza di squadra per rappresentare un'ossatura credibile con le ambizioni dovute, ovvero vincere il campionato - racconta Sagramola - Ci riserviamo di sistemare delle cose con calma, ma crediamo di avere un gruppo di qualità e molto eterogeneo, anche dal punto di vista dell'età".
Il primo allenamento è stata la chiusura di una giornata di festa, davanti a tifosi del Palermo di ogni tipo: dagli ultras alle famiglie con figli al seguito, a semplici appassionati che hanno pensato ad una gita fuori porta. Così nasce il nuovo Palermo che vorrà colmare il ritardo rispetto alle avversarie con la vicinanza della propria gente.
Giovanni Mazzola