Tonali è ad un passo dal Newcastle, club di proprietà saudita ma con un progetto diverso rispetto agli altri. Il centrocampista del Milan e capitano dell'Italia U21 sarebbe solo l'ultimo dei tanti investimenti fatti sui giovani dal club inglese nelle ultime sessioni di mercato.
Dopo 14 anni di gestione Ashley, il Newcastle dall'ottobre 2021 è di proprietà del fondo PIF del sovrano dell'Arabia Saudita, che quindi rinvia direttamente al principe ereditario Mohammed Bin Salman. Un fondo che è il veicolo degli investimenti dell'Arabia Saudita nel calcio nell'ottica del progetto Saudi Vision 2030 in ambito sportivo, ovvero la candidatura ai Mondiali. Il Newcastle rappresenta di fatto "l'avamposto" europeo prima dell'accelerata di queste settimane in patria, determinata dalla trasformazione di 4 club (Al Hilal, Al Ahli, Al Nassr e Al Ittihad) in imprese di Stato senza scopo di lucro.
I Magpies hanno alle spalle una base più ricca rispetto a quelle di Manchester City e PSG, ma si tratta anche di un progetto molto diverso. Gli investimenti sono ricchi dal punto di vista dei cartellini, ma per esempio l'anno scorso come monte ingaggi il Newcastle non era tra le prime 4 del campionato inglese, ma ottavo. L'indirizzo è quello di puntare sulla linea verde. In campo, con giocatori come Botman, Guimaraes e Isak, e in panchina con Howe, un allenatore inglese con idee moderne che ha valorizzato individualità già presenti in rosa come quelle del paraguaiano Almiron, di Joelinton o Murphy, creando valore e patrimonio. Mentre ad operare sul mercato c'è Dan Ashworth, dirigente inglese con un passato al West Bromwich e al Brighton. A tutto ciò si aggiunge anche la spinta della tifoseria, la Toon Army tra le più calde d'Inghilterra. Un mix che ha portato alla qualificazione in Champions nella stagione appena conclusa, dopo che la proprietà saudita ereditava una situazione complicata dal punto di vista del bilancio, visto che le sponsorizzazioni erano legate al marchio di proprietà del precedente patron Ashley. I nuovi sponsor e le somme investite dalla nuova proprietà stanno sistemando i conti, anche se sono sempre al limite dal punto di vista del Fair Play e delle norme della Premier, che sul triennio impediscono di superare i 105 milioni di deficit.
Investimenti sui cartellini di giovani e sulle sponsorizzazoni, ma anche nelle strutture. Il Newcastle sta investendo anche per creare del "debito buono" acquistando i terreni vicini St James' Park. L'obiettivo è chiaro: stabilizzarsi fra le "top 6" della Premier League.