Botheim ha condannato l'Italia a uscire dall'Europeo U21. La vittoria contro la Svizzera aveva dato speranza agli Azzurrini che però salutano il torneo alla fase a gironi. Bisogna ripartire.
Italia, da dove si riparte?
Nello spogliatoio azzurro probabilmente aleggia la sensazione di non aver lucidato al meglio la cristalleria più preziosa. Ma l'Italia, con la certezza che non potrà neanche giocare le Olimpiadi di Parigi 2024, deve guardare verso il futuro. E nel 2025, quando andrà in scena l'Europeo Under 21 in Slovacchia, diversi dei talenti presenti in campo nell'ultima partita contro la Norvegia non ci saranno. Generazioni che cambiano.
Tra due anni infatti i giocatori nati nel 2000 non potranno partecipare alla competizione, dato che, come sostenuto dal regolamento Uefa, ad inizio Europeo non rientreranno nel limite d'età. Da Tonali a Pellegri, passando da Fabiano Parisi, Lovato e Carnesecchi: chi prenderà il loro posto?
Casadei, Baldanzi e Ambrosino, l'Italia riparte dal talento
Lo spogliatoio dell'Under21 cambierà. E un numero consistente dei giocatori che saranno in Slovacchia per il prossimo Europeo arriverà direttamente dalla rosa dell'Italia U20. La nazionale guidata da Carmine Nunziata ha infatti dato spettacolo nell'ultimo Mondiale, sfiorando il tetto del mondo nella finale persa contro l'Uruguay. Se in porta non ci sarà più Carnesecchi, Sebastiano Desplanches indosserà i guantoni che proteggeranno i pali dell'Under21. Prospettive e personalità che hanno attirato l'attenzione di Betis, Bologna e Bari (leggi QUI i dettagli).
Dalla porta alla difesa, dove Samuel Giovane, capitano della formazione U20, potrebbe essere in Slovacchia per il prossimo Europeo. Anche a centrocampo la qualità non manca. La visione di Tommaso Baldanzi e la potenza fisica di Cesare Casadei. Entrambi nati nel 2003, sono stati essenziali per il percorso dell'Italia nel Mondiale in Argentina. E il futuro li attende. Infine, se in attacco non sarà presente Pietro Pellegri, l'Italia potrà bussare alle porte di Simone Pafundi, classe 2006, e Giuseppe Ambrosino, nato invece nel 2003. Gol e assist. Qualità che si mescola con l'ambizione. E' passato poco tempo dal gol di Botheim nel match contro la Norvegia. Lo sguardo dell'Italia però è già rivolto al futuro. Per ripartire, di nuovo. Generazioni che cambiano.
A cura di Jacopo Morelli