Nato in Italia, segna in Russia: la curiosa storia di Chukanov
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Data: 12/08/2018 -

Nato in Italia, segna in Russia: la curiosa storia di Chukanov

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Tifoso della Lazio, ha vissuto sei anni in Italia: ora segna con l'Orenburg, decisivo contro la Lokomotiv Mosca al 90esimo
Tifoso della Lazio, ha vissuto sei anni in Italia: ora segna con l'Orenburg, decisivo contro la Lokomotiv Mosca al 90esimo

Un pizzico d’Italia negli Urali. Strano, no? Stranissimo, una storia curiosa. Made in Italy (a metà). Andrea Chukanov ha 23 anni, gioca nell’Orenburg e ha segnato il gol più importante della sua carriera.



Le prime motivazioni sono semplici: gol vittoria al 90esimo contro i Campioni di Russia della Lokomotiv Mosca, destro da wow contro la squadra in cui è cresciuto (e che non ci ha puntato per il futuro). Ah, primo squillo in Premier russa. In poche parole: è già l’idolo di casa, Orenburg secondo a 6 punti, da neopromosso. E ai confini degli Urali. Ma il ragazzo si chiama Andrea, ha un nome italiano e tiene alta la bandiera del Bel Paese. Sì, è tutto vero.




Chukanov è nato a Cosenza, ha vissuto in Italia fino all'età di 6 anni. Suo padre lavorava in Calabria ed è rimasto per un po' con la famiglia. Nessuna origine italiana però, come da lui specificato. È "soltanto" nato lì (ha il doppio-passaporto). Soprannominato "Andre" dai compagni, ha perfino una squadra del cuore: “Ho sempre tifato Lazio! Dove stavo io tenevano tutti per l’Inter o per il Milan, io invece no”. Sognava Hernan Crespo: “Avevo la sua maglietta”. E infatti gioca in attacco come lui, un numero 11 che corre sulla fascia. Dopo tre anni in B con il Tyumen – prima città della Siberia, altro posto tranquillo ma leggermente più caldo – il grande salto in Serie A: “Sono felice, voglio impormi come titolare”. Ora il primo gol, con lo sguardo puntato al futuro: Io in Italia? Chissà, mi piacerebbe provare”. Un pensiero di due anni fa, ancor prima di "beccare" Gattuso e postarlo su Instagram. Lui ragazzino, l'altro un'icona. Due parole in italiano e il sogno di rincontrarsi. Magari in un posto più caldo degli Urali.





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