Non basta un caso social a toglierlo dal campo: Victor Osimhen doveva giocare con l’Udinese ed è proprio in campo contro i friulani.
Titolare dal primo minuto: un calcio a spazzare via i rumors delle ultime ore, le polemiche, gli sguardi imbronciati e le ripicche delle parti. Osi da una parte e il mondo Napoli dall’altra. Nelle scorse ore ha cancellato dalla rete quasi ogni traccia del suo passaggio in azzurro, poi è entrato in campo per il riscaldamento come sempre: concentrato, carico, focalizzato sul lavoro da portare a casa. E al momento della lettura delle formazioni, il solito boato è mancato: chi si aspettava fischi o applausi è stato deluso, mentre lo speaker del Maradona pronunciava il nome di Osimhen lo stadio non si è schierato. Timidi applausi, timidi anche i fischi. Insomma, giudizio rinviato davanti a una partita così importante.
Napoli-Udinese e i fischi a Rudi Garcia del Maradona
Diversa, invece, la reazione al momento della presentazione di Rudi Garcia: che il francese non avesse fatto ancora breccia nel cuore dei napoletani era già abbastanza chiaro, ma i fischi che sono piovuti giù dai quasi 40mila del Maradona prima della sfida contro l’Udinese possono fare la differenza. E segnare un solco. Non il migliore, però, per il bene del club tutto.
Garcia li aveva definiti “minoranza urlante” dopo il pareggio controverso di Bologna. Urlanti lo sono, minoranza non sembra, almeno al momento. Ma il calcio è così, come l’amore: si sa che sboccia quando meno te l’aspetti. Basterebbe una prestazione da campioni d’Italia o una vittoria importante per riavvicinare la vetta della classifica che già sembra lontanissima. Gli ingredienti non sembrano esserci tutti, ma il tempo dirà la verità.