Sorrisi è impossibile non averne, perché con lo scudetto in tasca ci si siede anche a tavola in modo diverso. Luciano Spalletti e Aurelio De Laurentiis lo sanno bene, ieri sera si sono incontrati nel cuore di Napoli perché nel cuore di Napoli ci sono entrati. E anche nella storia: una pagina scritta che resterà indelebile, un’altra ancora da scrivere. Magari su quel contratto dell’allenatore che al momento c’è ma va rinforzato, anche solo con una stretta di mano. “Abbiamo già attivato l’opzione” aveva annunciato il patron azzurro già diverse settimane fa: una pec però non ha troppa anima, anche se ha contribuito ad allungare il contratto di Spalletti a Napoli almeno fino al 2024. L’anima che invece il toscano vuole: dovevano vedersi a cena e l’hanno fatto come due amici, non lontano da occhi indiscreti ma anzi in mezzo al “mondo” Napoli che aspetta, freme, trepidante vuole solo sapere se i due più grandi protagonisti di questo Napoli scudettato andranno ancora avanti insieme.
De Laurentiis perderà con ogni probabilità Cristiano Giuntoli e non vuole lasciare andare anche il suo “miglior allenatore da quando è presidente del Napoli”. Parole sue. Dall’altra parte c’è voglia di chiarezza, sul presente e sul futuro. Mentre la città aspetta il sì per un matrimonio che s’ha da fare. Tante le questioni sul tavolo: il mercato, perché alcuni dei protagonisti di questa stagione pazzesca potrebbero non essere più a disposizione tra un anno, la campagna acquisti con le pedine giuste da piazzare al posto giusto, l’ingaggio da ritoccare e la nuova scadenza dell’accordo tra le parti.
Spalletti ha tagliato da poco il traguardo dei 64 anni, a guardarlo sfrecciare nella sua Fiat Panda nera nemmeno si direbbe, ma si diverte a pensare di poter ancora regalare tanto alla gente di una città che è passata dal metterlo alla porta a osannarlo come leggenda. In appena un anno. Napoli è così: tutto o niente, zero o cento, inferno o paradiso. Il toscano lo sa bene, ha imparato a conoscerla e dopo l’aritmetica dello scudetto si è goduto qualche serata in più tra le strade, tra la gente a cui ha regalato un sogno.
Cosa si sia deciso a quel tavolo del quartiere Chiaia è difficile dirlo. Ma all’uscita dal locale i volti erano sorridenti e distesi. De Laurentiis ha chiarito ai pochi presenti: “Potete restare sereni” perché con lui, in fondo, i tifosi non sono mai rimasti delusi. Gli hanno chiesto la Champions e lui non si è ritratto: “La vorrei vincere tutti gli anni”. Un Napoli internazionale però ripartirebbe proprio dall’uomo che in Europa ha fatto meglio di tutti: il sogno Champions per Spalletti si è infranto a Milano, ma nulla vieta di riprovarci, magari tra un anno. Anche lui ha mostrato il sorriso all’uscita, ha abbracciato i tifosi - più numerosi stavolta - che lo attendevano, ha teso la mano, ha sfoderato tutta l’esperienza quando ha dribblato domande sul futuro. Un futuro da scrivere, come quella pagina di contratto. Aggiungi un anno a tavola per sognare ancora in grande. Nulla è ancora deciso, ma con lo scudetto in tasca potrebbe essere più facile per tutti.