Ventuno gol in venticinque partite. Gol e leadership. Victor Osimhen si è raccontato al Corriere della Sera svelando dettagli inediti nel raccontare la cavalcata trionfale del Napoli, sempre più vicino alla vittoria del suo terzo scudetto.
Osimhen, lo scudetto e la chiacchierata con Anguissa
Osimhen ha spiegato: "Abbiamo capito di poter puntare allo scudetto ancora che prima cominciassimo a vincere. C’è una foto conservata che testimonia il momento. Era estate e dopo un allenamento abbastanza duro parlavo con Anguissa. Gli dissi: Frank, sai che la nostra squadra è forte e possiamo provare a vincerlo veramente lo scudetto. Lui era scettico e io lo convincevo. Si avvicina Spalletti e ci chiede di cosa parliamo. Glielo dico, lui mi guarda e dice: se i tuoi compagni si convincono, come lo sei tu, sì che possiamo provarci".
Osimhen: "Se un giorno dovessi allenare vorrei essere come Spalletti"
E a proposito di Spalletti: "Se un giorno dovessi fare l’allenatore mi piacerebbe essere come lui. Fuori dal campo un papà: pronto ad ascoltare e a suggerire consigli su qualsiasi cosa. In allenamento è molto severo, rigoroso. Si arrabbia anche. Soprattutto con chi non dà il 100 per cento".
Osimhen il medico mancato
Osimhen ha rivelato cosa avrebbe fatto se non avesse sfondato come calciatore: "Avrei fatto il medico, come voleva mio padre".
Osimhen, Hailey e il legame con Kvara
Calcio ed emozioni: "Mia figlia un’emozione unica. È la luce della mia vita, la piccola donna alla quale insegnare il valore dell’amore, del rispetto per gli altri, ricchi o poveri che siano, bianchi o neri. Hailey gioirà con me e con tutti i tifosi, lei come noi merita di vedere il Napoli tagliare il traguardo".
Un legame forte e speciale come quello con Kvaratskhelia: "C'è stata empatia dal primo momento. Lui è fortissimo, ma anche un ragazzo d’oro. Questo per me conta".