“Vinceremo il tricolor” canta il Maradona al fischio finale. Certo, perché al Napoli da stasera è rimasto solo quello: la squadra di Spalletti saluta la Champions League in un doppio confronto con il Milan che lascia pochi spazi ai rimorsi. I rossoneri vincono anche senza vincere a Napoli, un 1-1 che fa la differenza e li riporta in semifinale dopo sedici anni dall’ultima volta. Un risultato incredibile per Pioli e i suoi, partiti da Rio Ave, passati per uno scudetto riportato a Milano, ora per una fase finale di Champions. Che può anche diventare un sogno.
Lo è già per i 4mila tifosi rossoneri arrivati a Fuorigrotta stasera: hanno cantato dal primo all’ultimo minuto, facendo sentire la propria voce più dei 55mila napoletani che per l’occasione erano sugli spalti al Maradona. Non è bastato: come gli spartani alle Termopili, i tifosi del Milan hanno messo tutto e anche di più. Senza nemmeno lasciarci la pelle. Anzi, distruggendo le speranze di una città e sottolineando il grande lavoro di una squadra che nell’ultimo mese a Napoli si è presa tutto: scena, vittoria, semifinali. E anche un po’ di orgoglio.
Il Napoli saluta la Champions nella peggiori delle serate degli ultimi tempi. Osimhen e compagni sono in netto calo nell’ultimo periodo ma ora dovranno prendersi di nuovo il campionato, per chiudere il conto prima di allungare troppo il brodo anche quando il brodo non si serve più. “Non è una formalità” ha ripetuto Spalletti anche a fine partita ma intanto la città già sogna: la festa è partita da settimane, lo scudetto è lì a un passo. Come la voglia di festeggiare finalmente qualcosa. Le otto partite che ancora mancano sembrano una processione inevitabile verso il successo, ma non tutto è ancora scontato.
Il rammarico non manca, perché le semifinali sembravano davvero a un passo, e sulla città ora si sente: tanti i napoletani che hanno lasciato lo stadio quasi in lacrime, tanti quelli che però hanno subito pensato all’immediato futuro. La sfida di sempre con la Juve domenica sarà il primo passo del finale di stagione in cui mettere il timbro e sfilare dalle maglie - questo sì - al Milan la toppa tricolore dopo oltre trent’anni.