Dopo la cessione di Kalidou Koulibaly, il Napoli non ha mai avuto tanti dubbi: il prescelto per sostituirlo è sempre stato Kim Min-jae, difensore centrale coreano classe 1996, che con ottime prestazioni si sta sempre più imponendo nella squadra di Spalletti. Proprio Kim, in un'intervista a "La Repubblica", ha parlato della sua prima avventura in maglia azzurra, facendo un bilancio, ma anche dell'ambientamento e degli obiettivi futuri con il Napoli.
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Napoli, Kim: "Era la mia grande occasione"
Kim Min-jae ha iniziato parlando del perché ha scelto Napoli e il Napoli, dopo un'ottima avventura in Turchia: "Era la mia grande occasione e l'ho colta al volo, dopo aver fatto una tappa in Turchia. L'offerta che mi è arrivata in estate dal club azzurro era la migliore e non ci ho pensato un attimo ad accettarla - ha dichiarato il difensore coreano a "La Repubblica" - Ma nemmeno io mi aspettavo di vivere una escalation così esaltante: siamo primi in Serie A e nel nostro girone di Champions League, in tre mesi la realtà ha superato di gran lunga le mie più fantasiose aspettative".
Senza paura e con personalità - come in campo - Kim fissa poi gli obiettivi: "Ci alleniamo moltissimo e vogliamo vincere sempre, pur sapendo che nel calcio ci sono tante variabili e avversari forti. Ma il nostro obiettivo è riscrivere la storia del Napoli e i 12 successi consecutivi ci dicono che siamo sulla strada giusta. So che la città aspetta il titolo da più di trent'anni e sono certo che alla fine del campionato conquisteremo lo scudetto, se giocheremo sempre così".
"L'italiano è difficile. Qui sono tornato alle origini"
Per chi arriva da un altro continente, non è sempre facile l'ambientamento con il campionato italiano e con l'Italia in generale. Kim, però, è "quasi" tornato a casa: "Sono nato a Tongyeong, che è una città sul mare, si affaccia con tre lati sul Golfo ed è ribattezzata per questo motivo la Napoli coreana. Mi sembra di essere tornato alle mie origini e sto trovando tutto quello che mi circonda molto bello".
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Le uniche difficoltà sono con la lingua, con cui Kim piano piano sta prendendo confidenza: "La lingua italiana è difficile e per questo ho cominciato subito a studiarla, ma per me rappresenta ancora un ostacolo durante le partite e in allenamento. Per adesso ho imparato le parole base per comunicare in campo: 'sali, scappa, destra, sinistra'. Ci arrivo, però: piano, piano...".
"Paragone con Koulibaly è impegnativo, voglio battere la Juve"
Per caratteristiche, prestanza fisica e ruolo, è stato paragonato a Koulibaly: "Il paragone è impegnativo. Sento un peso fortissimo sulle mie spalle, perché Koulibaly è stato una leggenda del Napoli e sostituirlo è per me una grande responsabilità: nei confronti dei tifosi e pure dei miei compagni, che mi hanno accolto davvero benissimo. Ho sempre ammirato Sergio Ramos da quando sono un calciatore professionista. L'ho studiato nei video, da lui ho imparato moltissimo".
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Il Napoli sembra adesso la squadra da battere, ma nei pensieri di Kim Min-jae c'è un'altra squadra che vuole sconfiggere sul campo: "Parlo per me e non ho dubbi: è soprattutto la Juve la squadra che voglio sconfiggere. So che i tifosi napoletani non la amano tanto...".