Il primo 4-3-3, le prime sensazioni del campo, le prime idee e le prime scelte. Eppure non c’è una vera e propria partita. Il Napoli scende “in campo” per la prima volta con Walter Mazzarri, l’occasione ideale è quell’allenamento congiunto creato con la Juve Stabia, una dolce ricorrenza ormai per azzurri e gialloblu, più volte faccia a faccia nelle ultime stagioni quando la stagione si ferma per mettere benzina nelle gambe, fare esperimenti, provare novità. A nessuno interessa il risultato, figurarsi a Walter Mazzarri, arrivato a Napoli solo martedi sera e già nel vortice di 48 ore pienissime tra incontri, allenamenti, calciatori in infermeria e soprattutto una squadra da rilanciare.
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Non è stata nemmeno una partita amichevole. Ma più di una. C’è da fermarsi quando serve, provare a migliorare, trasmettere le prime idee. Questo è stato il giovedì di Mazzarri a Castel Volturno. In campo ci è andato chi restava a Castel volturno senza una chiamata dalla nazionale: e quindi spazio a Gollini, Rrahmani, Natan, Juan Jesus, Zanoli a fare il Di Lorenzo nella azzardata difesa a 4. E poi Gaetano con Simeone. In mezzo anche tanti ragazzi della Primavera a dare una mano.
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Il primo incontro con Victor Osimhen
A bordocampo gli occhi interessati: Mazzarri e lo staff guardano tutto, non hanno mai staccato la spina. Ieri sera il toscano ha lasciato Castel Volturno tardi e ha cenato con il vice presidente Edo De Laurentiis e Gianluca Grava, prima suo calciatore e oggi suo collaboratore in azzurro. Non c’è nulla da lasciare al caso visto anche che il ritorno in campo sarà senza freni. Pozzuoli è già quartier generale, Castel volturno diventa la palestra quotidiana: oggi c’era anche Aurelio De Laurentiis a bordocampo, il patron azzurro non lascerà Napoli fino a quando non avrà fatto il massimo per il nuovo corso.
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Primo incontro anche per Victor Osimhen: l’azzurro ha conosciuto Mazzarri, ha scambiato qualche chiacchiera con il nuovo allenatore, si è seduto accanto a lui a bordocampo per guardare i compagni in campo. Da quella coppia - e anche dalle altre che si formeranno - passa il futuro di un Napoli che deve lavorare ancora tanto con poco tempo a disposizione per tornare sulla giusta strada.