La vera vittoria di Lorenzo Insigne arriva al minuto 57: Napoli-Venezia non si sblocca, gli azzurri sono con un uomo in meno e serve l’episodio per cambiare le cose. Quell’episodio arriva preciso sul rigore fischiato da Aureliano per tocco di mano veneziano: dal dischetto però è proprio il capitano del Napoli a fallire.
Un attimo di silenzio, poi la reazione del Maradona non manca: “Un capitano, c’è solo un capitano” intonano tutti. È un coro mai sentito in città per lui, è un coro che fa bene a Insigne, al Napoli e anche agli stessi tifosi, finalmente tornati a Fuorigrotta dopo diciotto mesi d’assenza. E il karma, impareggiabile, si presenterà coi conti fatti cinque minuti più tardi: altro tocco di mano, altro rigore, stavolta è gol.
NAPOLI PAZZA DI INSIGNE: SHOW DELL’AZZURRO CONTRO IL VENEZIA
Il Maradona esplode in un abbraccio ideale, quello che lo stesso Insigne va a prendersi sotto la Curva B del Maradona. Ma la serata da leader era già iniziata nel primo tempo: Osimhen si fa espellere al 23°, Insigne richiama tutta la squadra e motiva gli azzurri uno per uno. “Mario (Rui) stiamo calmi, Kostas (Manolas) stiamo tranquilli. Fabian (Ruiz) spostati dietro, ci sono io qui” urla il napoletano che nel frattempo va a fare anche la prima punta.
Il regista offensivo che tanto ricorda il Totti visto con Spalletti in panchina alla Roma. La gara sbloccata mette le cose in discesa e dal destro del 24 azzurro parte anche l’azione del raddoppio firmata Elmas. La panchina gli concede la standing ovattino e al fischio finale tutto il pubblico lo reclama a gran voce, tra una promessa da strappare e un contratto ancora da discutere.
Ci sarà tempo per pensarci, magari dopo il prossimo rigore.