C’eravamo tanto amati. E ci amiamo ancora. Tornano Victor Osimhen e Khvicha Kvaratskhelia, insieme a loro torna pure il Napoli. “Il calcio è così. Quando affronti dei campioni puoi fare di tutto, ma alla fine sono loro a risolvere le partite”, alla fine la lettura migliore l’ha fatta un avversario, quel Claudio Ranieri che di campioni in carriera ne ha visti passare tanti. Anche a Napoli quando sedeva sulla panchina azzurra nel 91-92. Ma insomma, il dado è tratto: Osi &Kvara sono tornati? Forse non ancora, ma di certo la cura Mazzarri almeno su di loro sembra funzionare.
La partita del nigeriano è stata un mix di cose buone e altre gettate al vento. Ma non si lascia spaventare. Sbaglia un gol nel primo tempo che un altro Osimhen avrebbe segnato, poi però diventa un ciclone pazzo che sa spazzare via tutto. Nella rete del vantaggio prende l’ascensore e vola a un altro piano rispetto agli avversari. Poi è il primo a correre dietro il pallone dopo il gol di Pavoletti. Lo prende dalla propria porta, lo riporta a centrocampo, guarda in faccia i compagni come a dire: “Non è successo niente, riprendiamo a giocare”.
Napoli, il ritorno della coppia Osi-Kvara
Forse gli altri pensavano stesse esagerando, lui ci credeva davvero: una manciata di minuti e si carica la squadra sulle spalle, sei palleggi aerei, un po’ di fortuna nel rimpallo, quell’assist deciso quanto delizioso per il compagno Kvara. L’altra metà della mela. Silenzioso e impreciso, spesso abulico in campo negli ultimi mesi. Anche contro il Cagliari tanti errori e qualche palla buttata al vento. Sempre al vento - che ieri non mancava a Napoli - sembrava poter buttare anche quella occasione d’oro, ma lo spiffero stavolta l’ha spinta dentro la palla dopo il tocco del palo.
Si è rivista la rabbia, la voglia, la famosa “vena sul collo” che per un anno Spalletti gli ha chiesto mentre vincevano lo scudetto. Ora l’obiettivo sembra diverso, ma la vena serve sempre. Si erano amati tanto e si amano ancora. E poi c’è Napoli, che li ama senza alcun dubbio.