Accantonata la vittoria nella semifinale d'andata di Coppa Italia contro l'Inter, il Napoli tenta di riscattarsi in campionato dopo la sconfitta contro il Lecce. In conferenza di vigilia, Gattuso ha presentato il match di domani contro il Cagliari, in programma alle 18 alla Sardegna Arena. Inizio conferenza dedicato agli uomini che non avrà a disposizione: “Milik ha un’infiammazione al ginocchio e deve stare qualche giorno a riposo, Lozano ha una contrattura. Allan non si è allenato come piace a me, ha fatto delle gran camminate ed è giusto che resti a casa. Koulibaly non è al 100%, è giusto non rischiarlo”.
"Dobbiamo crescere mentalmente"
L'obiettivo per una squadra come il Napoli deve essere sicuramente l'Europa. Per raggiungerla, l'allenatore sa cosa chiedere ai suoi giocatori: “Non so nemmeno io perché abbiamo prestazioni così diverse. Non dobbiamo dimenticare di fare ciò che proviamo. Vogliamo giocare in un certo modo e dobbiamo metterci a disposizione per un certo tipo di calcio. Non abbiamo bisogno di trovare stimoli perché dobbiamo andare in Europa. Noi oggi dobbiamo fare 40 punti, muovere classifica facendo le cose fatte bene. Siamo in una zona pericolosa, dobbiamo crescere mentalmente. Non dobbiamo snobbare nulla e giocare da squadra sempre. In una partita ci sta soffrire in alcuni momenti. Voglio vedere una squadra presente. Si può parlare quanto preferite di catenaccio con l’Inter, ma avevamo più possesso palla e la squadra era organizzata in campo”.
"Avere in testa il Napoli 24 ore al giorno"
Testa e coesione, elementi che per Gattuso sono indispensabili per ottenere risultati: “Bisogna lavorare, correre, avere in testa il Napoli 24 ore al giorno. Io oggi ho 25 giocatori da gestire e non posso essere incoerente. Bisogna pedalare forte. L’anno scorso col Milan ho fatto una decina di partite senza subire gol. Il mio errore più grande quando sono arrivato qui è stato quello di giocare una pressione ultraoffensiva in fase di non possesso. La squadra deve rimanere compatta senza allungarsi, i centrocampisti devono garantire le palle coperte. Il problema è di squadra, non è la difesa. Possiamo anche stare 8-9 giocatori dietro la linea della palla, ma se non andiamo con veemenza è inutile”.
"L'arbitro deve parlare a fine partita"
Tra frequenti polemiche arbitrali e proposte della FIGC, Gattuso ha voluto dire la sua sul VAR: “Il VAR mi piace, penso che però negli ultimi anni il calcio è cambiato. L’arbitro deve parlare a fine partita, è un professionista e può dare delle spiegazioni. Si deve credere alla buona fede degli arbitri. Ma sarebbe bene se dessero una lettura delle situazioni che hanno visto”.
"Mertens? Può fare tutto, non solo il numero 9"
Puntare sugli uomini migliori è ciò che Gattuso ha intenzione di fare. Mertens e Manolas sono sicuramente due di questi: “Mertens delle palle difficili le fa sembrare facili. Ci ha fatto salire con grande qualità, vede la porta, è furbo, si sa muovere. Può fare tutto, non solo il numero 9. Ha una grandissima tecnica. Manolas aveva perso due giorni di allenamento per la nascita della figlia. Se un giocatore non si allena per qualche giorno è difficile fare delle scelte. Sapevo che avrei messo in difficoltà Koulibaly e Maksimovic col Lecce, ma si erano allenati bene. So di aver sbagliato, ma i giocatori devono scendere in campo, non basta l’allenamento. Non potevo perdere credibilità. Bisogna dar loro minutaggio. Ho parlato con lo staff, abbiamo buttato giù qualcosa per come gestire le energie visti gli impegni ravvicinati”.
"Elmas? Ascolta molto, ma è permaloso"
Non solo Mertens e Manolas: la rosa del Napoli è composta da giocatori di altissimo livello: “Elmas non mi sorprende, ci parlo tutti i giorni come con tutti: deve migliorare, imparare a stare nel campo perché spesso corre a vuoto. Mi ha sorpreso la sua tecnica. A 20 anni è già molto forte. Ascolta molto, anche se è un po’ permaloso. Demme è un giocatore importante, come lo è Lobotka a cui forse manca ancora un po’ di condizione fisica. Demme fa tanti chilometri e ci dà equilibrio in tutte le fasi. Dobbiamo essere bravi a fare in fretta per dare spazio anche a Lobotka".
"Lozano? Non posso scegliere in base alla simpatia"
Quando la scelta è ampia è difficile decidere chi partirà dal primo minuto e chi resterà in panchina. Su Lozano e sulla sua titolarità Gattuso non le manda certo a dire: “Ho giocatori forti in attacco, decido gara dopo gara. In questo momento sto dando poco spazio a Lozano, a Llorente che è un grande professionista e meriterebbe molto di più. Parlate tutti di Lozano perché è costato 50 milioni e va bene, ma io le scelte che prendo non sono influenzate dalla simpatia. Sono in buona fede. I messicani si arrabbiano perché Lozano non gioca, vorrà dire che non andrò più in Messico”.
"La squadra non mi fa sbroccare. Dobbiamo pensare prima"
E proprio con questi uomini, l'allenatore vuole portare avanti l'ottimo percorso intrapreso, dopo un inizio di stagione non proprio esaltante: “Quando vado a letto sono l’uomo più tranquillo nel mondo. La squadra non mi fa mai sbroccare in allenamento, va a mille all’ora. Poi resto sorpreso pure io, non dormo più perché è difficile dare la spiegazione. Io ce l’ho: dobbiamo pensare prima. Non bisogna pensare che siamo più forti degli avversari, ma vanno rispettati e bisogna farci trovare pronti sulle cose che non sappiamo fare. A me piacerebbe vedere un Napoli che faccia una pressione ultraoffensiva, che abbia gamba per coprire tutto il campo. Giocarcela con la consapevolezza di non rischiare nulla. Ma ora dobbiamo percorrere la strada attuale, perché l’altra non ci porta da nessuna parte. Non c’è nessuno stimolo, quelli li dobbiamo trovare guardando la classifica e dopo le prestazioni come quella col Lecce. Bisogna stare sul pezzo. Non dobbiamo pensare al clima che troveremo”.
"Cagliari? Il gioco ci da fastidio, lo stadio è difficile"
La testa ora è tutta sulla sfida di domani. L'avversario però, nonostante il periodo poco felice che sta attraversando, non è tra i più semplici da affrontare: “Il Cagliari fa un gioco che ci dà fastidio, attaccano l’area, pressano con veemenza. Può somigliare a quella di Genova con la Samp. Palleggia meno del Lecce, ma lo stadio è difficile. Bisogna fare una partita attenta, di testa. Dobbiamo pensare che sia una partita non difficile, di più. Dobbiamo fare continuità alla prestazione di tre giorni fa. Voglio vedere come teniamo il campo, come ci sacrifichiamo”
A cura di Salvatore Malfitano