Alla Roma è iniziata l’era Mourinho. L’allenatore portoghese si è presentato ai tifosi attraverso i media del club capitolino.
Mourinho: “Entusiasta dal primo giorno”
Il primo aspetto su cui si sofferma Mou è la felicità di essere arrivato alla Roma: “Sono entusiasta sin dal primo giorno. E sono sincero quando dico sin dal primo giorno. Quando il primo giorno ho incontrato la proprietà e Tiago Pinto, ho avuto subito delle sensazioni molto positive. E questo significa molto per me”. Poi il portoghese continua: “Il mio entusiasmo, ovviamente, si basa sulle conversazioni che abbiamo avuto, sulle idee che ci siamo scambiati, ma anche su qualcosa a cui io do molto valore: le sensazioni umane. L'empatia. Sin dal primo giorno ho avuto voglia che arrivasse il vero primo giorno, cioè il giorno in cui sarei arrivato a Roma”.
Entrando più nel dettaglio del discorso, Mourinho spiega cosa abbia suscitato il suo entusiasmo: “Sono state le sensazioni umane, ma anche le idee, le informazioni, le domande e le risposte di entrambe le parti. Dopo il primo colloquio ho avuto la sensazione che questo non è il progetto dei Friedkin, non è il progetto di José Mourinho, non è il progetto di Tiago Pinto, questo è il progetto dell'AS Roma. E sono stato colpito dal fatto che il signor Friedkin e suo figlio Ryan parlassero in continuazione dei tifosi della Roma. Non parlavano di loro, non parlavano del progetto, parlavano dei tifosi”.
Tra progetto e voglia di vincere
“Conosco la tifoseria, conosco la passione, e se pensi che il progetto sia: Domani arrivo e dopodomani vinciamo, beh, questo non è un progetto”. Ha spiegato Mourinho, che continua spiegando quali idee ha: “Quello della Roma è un progetto con il quale la proprietà intende lasciare un'eredità per gli anni a venire. Intende fare qualcosa di importante per il club, lavorando a un progetto che sia sostenibile. Vuole creare le basi per il successo. Spero che questo successo possa arrivare mentre io sarò qui. Perché il contratto che ho firmato è un contratto triennale. Magari sarà solo il primo contratto, forse un giorno ne firmerò un secondo”.
Le strutture
Il progetto coinvolgerà anche alcuni cambiamenti alle strutture: “Vogliamo creare qualcosa che duri nel tempo. Vogliamo iniziare a organizzare al meglio il club in ogni area che abbia a che fare con la squadra. Quindi, vogliamo costruire qualcosa di importante. Ma sappiamo che dovremo farlo un passo alla volta. Bisogna iniziare dalle strutture che ruotano attorno alla squadra. Non solo le infrastrutture, ma anche le strutture umane”.
A proposito delle struttura societarie, Mourinho spiega anche che durante i colloqui hanno iniziato a pensare a qualche cambiamento delle infrastrutture: “Stiamo facendo molte riunioni, stiamo parlando molto e stiamo già cercando di cambiare alcune cose nel club così quando arriveremo a Trigoria, gli spazi saranno più adeguati rispetto alle nostre idee e alle nostre necessità. Il club è molto disponibile, tutti sono molto aperti e collaborativi. Io dico sempre che arrivi a conoscere un giocatore quando ci lavori insieme”.
I miglioramenti di Mou
Dopo 11 anni l’Italia dunque ritrova Mourinho e l’allenatore portoghese spiega anche quanto sia cambiato: “Sono migliorato molto. Dico sul serio, sono un allenatore migliore. Perché penso che questo stia un lavoro in cui l'esperienza conti molto. Con l'esperienza... sembra di vivere poi dei déja vu, perché si vivono moltissime esperienze. Dopo l'Italia sono andato al Real Madrid, che è stata un'esperienza incredibile, e ho realizzato il mio sogno di vincere in Italia, in Inghilterra e in Spagna. Poi sono tornato in Inghilterra, perché lì c'è la mia famiglia, ed è lì che volevo tornare. Ho addirittura vissuto l'esperienza estrema di portare una squadra in finale e poi di non giocare quella finale. Qualcosa che pensavo non sarebbe mai successo nella mia carriera. E invece è successo. Quindi, dopo aver vissuto così tante esperienze e aver imparato dai momenti positive e da quelli negativi, sono molto più preparato rispetto al passato”.
Sul calciomercato
Ultimo argomento toccato è il calciomercato e in questo Mourinho non sembra essere cambiato, perché da subito spiega che qualcosa si aspetta: “Per prima cosa, aspetterò che arrivino dei regali. Spero che la proprietà e Tiago Pinto mi facciano dei regali, perché ne sarei contento. Sarebbe uno stimolo in più per me. E mi darebbe un maggiore potenziale da sviluppare, con il quale iniziare il processo. Ma, indipendentemente da questo, la nostra preparazione si articolerà in diverse fasi. I giocatori arriveranno un po' alla volta. Chi ha disputato gli Europei ovviamente arriverà più tardi. Arriveranno in diversi momenti, a seconda di quanto le rispettive nazionali andranno avanti nel torneo. Sarà un ottimo momento per me per conoscere i giocatori più giovani”.