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Data: 02/11/2019 -

Monopoli, Beppe Scienza è benvenuto al sud: e ora sogna di riscrivere la storia

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“Prima ci salviamo, poi pensiamo a divertirci. I miei maestri? Marchioro e Mondonico”
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“Prima ci salviamo, poi pensiamo a divertirci. I miei maestri? Marchioro e Mondonico”
Per capire il bene che Monopoli gli vuole, basta prendere un caffè al bar con lui. "Come sta?" e ancora. "Siamo quarti, andate avanti così". Lui è Giuseppe Scienza, per tutti Beppe. Nato a Domodossola, cresciuto calcisticamente a Omegna e ora pronto alla consacrazione da allenatore quasi 1000 chilometri più giù.

Sud di Bari, piccolo Paradiso: "Puoi sederti in riva al mare e staccarti da tutto e tutti. Peccato solo che la famiglia sia distante 800 chilometri - sorride ai microfoni di Gianlucadimarzio.commi ritengo fortunato, negli anni ho ricevuto tantissimo affetto da questa città". Gli anni sono 3, diventati tali con il ritorno in panchina a campionato in corso dopo l'addio al termine della scorsa stagione e la breve era Giorgio Roselli in biancoverde, durata due turni. 

"Per me era stato un distacco doloroso – ammette - perché si era trattato di una decisione causata da tante piccole sciocchezze. Abbiamo però ricucito presto il rapporto, forse era destino che in quel momento dovessimo mollarci un attimo per poi ritrovarci. Si era trattato di piccoli episodi, ora superati".

BENVENUTO AL SUD

A conquistarlo è stato l'ambiente, caldo al punto giusto. In campo e fuori. "Tre anni fa arrivavo a Monopoli e tranne la parentesi di qualche mese sono ancora qui. Il sud mi sta adottando ma fin da giocatore ho avuto un rapporto molto bello con il sud. Quando dico alla mia famiglia che qui a fine ottobre fa ancora caldo e si può fare il bagno, stentano a crederci".

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In campo, da centrocampista, è passato da Campania Puteolana, Foggia, Catania, Reggina, per poi maturare in piazze del Nord come Reggio Emilia, Torino, Venezia e Piacenza.

Ora che siede in panchina, sta trovando in Puglia quelle copertine sfiorate con Legnano, Viareggio, Brescia, Cremonese, Feralpisalò, Alessandria e Chiasso. Domenica i suoi ragazzi terribili hanno dato tre reti al Potenza, fino a quel momento battuto appena due volte su 11 turni. E i punti conquistati in 10 panchine stagionali sono 19.

Sommati ai 3 ereditati, fa 22 e quarto posto in condominio con il Bari: "La serie C è sottovalutata, lo dico sempre - spiega Scienza - se sbagli la partita dal punto di vista dell'atteggiamento in questo girone perdi con chiunque". Anche per questo gli obiettivi sono in costante aggiornamento: "La società ci dice: prima ci mettiamo al sicuro, poi sogniamo. Chi dice che abbiamo un calendario abbordabile ora mi fa venire l'orticaria. La classifica ci dice che siamo lì, se avessimo pareggiato con la Reggina saremmo a tre punti dalla vetta. Però ora le squadre che sono in coda sono le avversarie peggiori. Poi c'è enorme qualità in questo campionato: il Bari sta tornando, il Catanzaro ha enorme qualità e supererà il momento di crisi, la Ternana è una squadra tosta da affrontare".

Al Veneziani li accompagna uno striscione affisso dalla tifoseria sugli spalti: "Solo chi osa può volare". Scienza lo fissa e ammette: "Vero, ma tenere alta l'attenzione dopo le vittorie è più complicato".

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