“Voglio un gruppo di guerrieri”. Tanto metodico da calciatore, quanto sanguigno da allenatore. Con questa richiesta Giuseppe Scienza ha griffato l'arrivo sulla panchina del Monopoli. Prima tappa al Sud da allenatore dopo 15 anni spesi tra i settori giovanili di Pro Patria, Novara e Torino, passando poi tra i “senior” con Legnano, Viareggio, Brescia, Cremonese, Feralpisalò, Alessandria e Chiasso, a 51 anni Scienza è stato scelto dalla dirigenza biancoverde per prendere il posto di Massimiliano Tangorra: fatale il ko di Cosenza, sigillo finale su una serie negativa di sette sconfitte e un solo pareggio. “Non sono arrivato qui per restare solo 4-5 mesi, ma voglio creare qualcosa di importante” il mantra di Scienza – ho grande fiducia”. Accanto al nuovo allenatore, tutta la dirigenza del Monopoli: “Diamo il tempo a Scienza di conoscere i giocatori e poi tireremo le somme sul mercato – la certezza del ds Alfio Pelliccioni - ma qualcosa faremo, questo è certo”. Una volontà ribadita anche dalla dirigenza: “Ho colto la grande volontà di far bene da parte di Scienza e sono convinto che abbia tutte le caratteristiche per farlo – ha spiegato il presidente Enzo Mastronardi - ora bisogna invertire la rotta e riportare entusiasmo nell'ambiente”.
Dalla vetta alla dodicesima posizione: in tre mesi il mondo del Monopoli nel girone C si è capovolto. Scienza lo sa bene, dopo settimane di accostamenti al club. "Arrivo in un momento delicato ma ho trovato una squadra tonica e ben allenata – le sue certezze - mi piace proporre un calcio offensivo. Di questo gruppo conosco molti calciatori: l'unico che ho allenato però è Zampa, alla Feralpisalò. Il motto? Solo lavoro”. Sabato sarà sfida alla Racing Fondi, ma non c’è tempo per rivoluzioni tattiche: “Difesa a tre o a quattro? Nella mia carriera da allenatore ho quasi sempre adottato il 4-3-3, ma non è il modulo che conta, ma l'atteggiamento. Certo, giocare con otto uomini dietro la linea della palla di solito non credo che produca grandi risultati”. Fondamentale, ha spiegato l’allenatore di Domodossola, sarà la testa: “Con il mio arrivo si resetta tutto, anche all'interno dello spogliatoio: quello che è accaduto sin qui non mi interessa”.
A otto mesi dall’esonero a Chiasso, Scienza è pronto a ripartire. Una delle prime telefonate, ha rivelato in sede di presentazione, è arrivata da Eugenio “Gegio” Sgarbossa, ex compagno di squadra negli anni ’90 ai tempi della Reggiana: “E' ancora legatissimo a Monopoli ed ha promesso che presto verrà a trovarmi". La mente, ora, è concentrata solo sul Fondi, atteso al Veneziani prima della sosta di fine anno: “E’ una partita che non possiamo assolutamente fallire, poi durante la pausa ci sarà tempo per cambiare qualcosa dal punto di vista tattico. Qualche correttivo, comunque, lo apporterò già da subito ma senza creare troppo scombussolamenti: la squadra ha bisogno di tranquillità”. Parola chiave per il calcio, che non è una…Scienza esatta.