Si avvicina l'inizio del Mondiale in Qatar. Un Mondiale storico a partire dalla location e dal periodo di svolgimento che non ha fatto mancare polemiche. Sulla question è intervenuto chi 12 anni fa ha assegnato l'organizzazione del Mondiale al paese mediorientale, ovvero l'allore presidente della Fifa Sepp Blatter. "È stato un errore far organizzare il Mondiale al Qatar. È un paese troppo piccolo. Il calcio e la Coppa del Mondo sono troppo grandi", afferma ai microfoni del giornale svizzero Tages Ainzeger.
Le parole di Blatter: da Platini alle pressioni del governo francese
L'ex presidente della Fifa poi continua. "All'epoca eravamo d'accordo insieme al Comitato Esecutivo che la Russia dovesse organizzare il Mondiale del 2018 e gli USA quello del 2022. Sarebbe stato un gesto di pace se i due oppositori politici di allora avessero ospitato il Mondiale uno dopo l'altro". Blatter cerca di giustificarsi sul perchè non ha impedito ciò: "Una settimana prima del Congresso Fifa del 2010, Michel Platini mi ha chiamato e mi ha detto: "Sepp, ça ne va plus jouer". Con questo intendeva dire che il nostro piano non avrebbe più funzionato. Grazie ai voti di Platini e dei francesi, il Mondiale si giocherà in Qatar invece che negli Stati Uniti".
Un decisione presa da Platini spinto anche dal governo francese. "Mi disse di essere stato invitato all'Eliseo, dove l'allora presidente francese Sarkozy aveva appena pranzato con il principe ereditario del Qatar. Sarkozy ha detto a Platini: "Guarda cosa potete fare tu e i tuoi colleghi dell'Uefa per il Qatar quando i Mondiali saranno assegnati". Allora gli ho chiesto: "E ora?". La sua risposta fu "Sepp, cosa faresti se il tuo presidente ti chiedesse qualcosa?" Gli ho poi detto che la domanda non si poneva per me perché non abbiamo un presidente in Svizzera".
Lo spionaggio e l'"amicizia" con Putin
Blatter poi conclude parlando di Putin e del Mondiale del 2018. "Non ho più contatti con lui. Putin è sempre stato cauto. Non si è recato a Zurigo per la Coppa del Mondo 2010. Solo dopo che la Russia aveva vinto la gara, è arrivato in aereo da Kaliningrad e ha tenuto una conferenza stampa. Mi ha detto: «Ora so che posso fidarmi di te. Ora siamo amici".