Appena conclusa la stagione, con la vittoria di domenica sera contro il Verona, il Milan ha vissuto dei cambiamenti dirigenziali radicali. A seguito dell'addio di Maldini e Massara, il presidente dei rossoneri Paolo Scaroni ha rilasciato una lunga intervista al Corriere della Sera.
Milan, l'intervista di Paolo Scaroni
"Tutti noi, e particolarmente io, abbiamo sempre avuto rapporti eccellenti con Paolo Maldini, che è un gentiluomo, una persona attaccata al Milan e che al Milan ha fatto bene - ha esordito Paolo Scaroni - Noi però seguiamo un modello un po’ innovativo, almeno per l’Italia, di gestione del club, che ci porta a considerare tutte le nostre attività come collegiali: si lavora in team. Abbiamo un modello organizzativo che sta molto a cuore al nostro azionista che, ricordiamolo, è uno specialista di sport che vanta successi nelle sue attività, quindi quando ci suggerisce qualcosa noi prestiamo grande attenzione, perché pensiamo porti innovazioni. In questa organizzazione abbiamo avuto l’impressione che Paolo si sentisse a disagio, e quando si è a disagio è meglio separarsi".
Quali sono gli obiettivi che la proprietà si pone di realizzare con questa struttura organizzativa? Scaroni ha risposto anche a questo: "RedBird e tutti noi vogliamo che il Milan continui questa crescita. Non dimentico che ho iniziato a fare il presidente in un momento drammatico. Si ricorderà che dicevo sempre che avevamo due montagne da scalare, il risanamento dei conti e i risultati sportivi. Ora non siamo in cima, ma un bel pezzo di strada lo abbiamo fatto, anzi direi che in Italia siamo quelli che ne hanno fatta di più. Vogliamo continuare a scalare avendo in mente che più ricavi portano più investimenti per l’area sport e più successi sportivi portano più ricavi: un circolo virtuoso da mettere in moto".
Scaroni ha poi proseguito parlando del prossimo mercato e del piano d'azione del Milan per l'estate: "Intanto ricordo che in quattro anni abbiamo investito più degli altri (200 milioni), qualcuno dirà non sempre bene, ma i nostri azionisti ci hanno consentito di fare una squadra forte e continueremo insieme questa strada. Credo che dovremo fare qualche cessione, e concludere qualche acquisto importante: siamo ambiziosi. Sarà nelle mani di un team che integra competenze diverse, con l’AD Giorgio Furlani che ha anche l’area sportiva da coordinare, insieme a professionisti come Geoffrey Moncada e l’allenatore Pioli: ci aspettiamo che dica la sua in queste scelte. Oltre gli esperti internazionali di RedBird".
Scaroni ha commentato anche il famoso metodo Moneyball, che si basa molto sui dati e le statistiche: "RedBird crede nell’analizzare le caratteristiche dei giocatori in modo scientifico, certo, una cosa che in Premier League si fa da anni: sono riusciti ad adattare modelli nati per altri sport al calcio. Noi dobbiamo coniugare le competenze individuali, l’intuito personale nello scoprire i talenti e nel saperli inserire nel nostro ambiente con questi riscontri quantitativi. Vogliamo mettere assieme il meglio del futuro che ci porta RedBird. Il passato me lo tengo stretto, ma perché dovremmo rinunciare alle competenze e alle innovazioni? Poi parleranno i risultati, conta vincere le partite, a me perdere non è mai piaciuto e tantomeno a Gerry Cardinale".
Scaroni ha parlato anche del peso che la figura di un calciatore storico come Maldini avesse nell'attirare a Milano nuovi talenti: "Vero, verissimo e gli sono molto grato. Devo dire che oggi, e non suoni irriconoscente, ne abbiamo meno bisogno: il Milan uscito dalla gestione Yonghong Li faceva fatica ad attirare talenti, il Milan di oggi, che ha vinto lo scudetto ed è arrivato in semifinale di Champions League, penso che sia più attrattivo. Ibra? Ho l’impressione che si voglia dare un periodo sabbatico. Poi resta un amico, una persona a cui dobbiamo molto, perché nei momenti più difficili ci ha consentito di svoltare. Se gli venissero delle idee saremmo i primi ad ascoltarle. I messaggi di solidarietà dei giocatori per Maldini? Che si mostrino addolorati mi sembra naturale. D’altra parte sono professionisti abituati al cambiamento, capiranno che questo è fatto con l’idea di fare meglio. Glielo spiegheremo. Poi rimarranno legati a Maldini, come giusto".
Scaroni si è anche espresso su Stefano Pioli e sulle voci della possibile volontà di Maldini di esonerarlo dopo la sconftta di La Spezia per portare Pirlo sulla panchina rossonera: "Sull’idea dell’esonero non voglio esprimermi, però sì assolutamente. Pioli è centrale nel progetto".
Per concludere, Scaroni ha fatto un breve commento sul tema stadio: "Faccio un riassunto. L’area dell’ippodromo La Maura ci piaceva molto, ma è di difficilissima praticabilità. Sull’abbattimento del Meazza è presente il vincolo che potrebbe scattare nel 2025, senza certezze, questo progetto è in sonno, né il sindaco consente due stadi uno vicino all’altro. L’area di Sesto ha il problema della bonifica, al momento stiamo sviluppando ipotesi sulla zona di San Donato per tenerla pronta in caso San Siro tramonti".