“Ibra lo marchi tu”. Filippo, un pomeriggio contro Zlatan
Il racconto del primo difensore ad aver marcato l’attaccante svedese al ritorno in rossonero
Uno studente come tanti: 23 anni, iscritto a Giurisprudenza alla Statale di Milano. Una passione, il calcio, tipica di chi si diverte a giocare nelle categorie minori. Nulla di strano, almeno fin qui. Fino a quando, pochi giorni dopo Capodanno, il tuo allenatore non ti viene incontro per annunciarti l’impensabile: “Filippo, Ibra lo marchi tu”. “Marchi… si fa per dire. Chi la spostava una bestia come lui?”.
La storia di Filippo Venza, difensore classe 1996 della Rhodense, è di quelle che i bambini sognano davanti alla tv. Zlatan Ibrahimovic che torna a Milanello, nella prima amichevole del 2020. Di fronte a lui, quella Rhodense terza in classifica nel campionato di Eccellenza, affidatasi in difesa all’incredulo Filippo. 9-0 il risultato finale in favore dei rossoneri, Venza è rimasto in campo per tutti i 90’ di gioco: “Sin da bambino sono un tifoso juventino, ho fatto in tempo a godermi il primo Ibra con Capello e Del Piero – racconta Filippo ai microfoni di gianlucadimarzio.com –. Da quando il mister ci ha detto che avremmo sfidato il Milan in amichevole, ho passato le giornate sperando che le visite di Zlatan fossero il 2 invece che il 5. È andata bene, e mi sono portato a casa la sua maglia. Ora devo trovare un posto dove nasconderla, è un cimelio troppo prezioso…”
Filippo Venza e i 90' minuti in campo contro Ibra
Per tutto il primo tempo, Filippo ha giocato contro Zlatan, all’esordio dopo il ritorno in Italia: “La forma fisica è strepitosa, è sempre la solita forza della natura. Sarà che loro sono professionisti, ma non sembrava un 38enne fermo da 3 mesi. In campo già gestiva alla perfezione i suoi, spiegava a Bonaventura e Paquetà come voleva che pressassero gli avversari, dialogava molto con le mezzali e Calhanoglu, cercando spesso la sponda. Il gol? Cross rasoterra dalla destra, l’ha dovuta soltanto spingere in rete. Poi per carità, tanta roba! Assist, colpi di tacco, veli e altre magie con la sua classica semplicità. Tre-quattro volte mi ci sono trovato corpo a corpo: è inutile raccontarti com’è andata…”, scherza Filippo.
Adesso, può tornare sui libri. Il prossimo ostacolo della sessione invernale sono ancora un paio di esami, ultimo step da portare a termine prima di procedere con la tesi. Uno scoglio bello grosso, che Filippo farà di tutto per superare. Certo, dopo essersela vista con Zlatan…