Arrivato al Milan nell’estate del 2020, Pierre Kalulu ha disputato 31 partite con i rossoneri, segnando anche un gol contro il Genoa nello scorso campionato. Il difensore francese, cresciuto nel settore giovanile del Lione, ha raccontato la sua esperienza in quel di Milanello ai microfoni di sofoot.com.
"All'inizio era tosta..."
“Pioli chiede molto in allenamento”, esordisce Kalulu. “All'inizio era tosta, mi allenavo, tornavo a casa, dormivo, mangiavo, mi allenavo e tornavo a casa. E’ stato davvero intenso. Ero ancora più felice quando sapevo di iniziare la partita perché così non ci sarebbero stati allenamenti il giorno successivo”.
"Ibra mi ha dato molti consigli"
Non è mancata l’occasione per parlare di Zlatan Ibrahimovic: “E’ un ‘bon vivant’. Dato che è il più grande, ha questo ruolo di mentore. Quando sono arrivato, anche se non avevo mai giocato da professionista, è stato molto accogliente, mi ha dato molti consigli e mi ha fatto domande sulla mia vita personale, le mie aspettative, cosa volevo. Giroud? Non ha le stesse aspettative di Zlatan, perché si pone in modo diverso. Olivier è uno che si muove un po' di più in zona, per andare al primo, secondo palo e che fa una vera richiesta. Zlatan potrebbe muoversi un po' meno. È più palla sul secondo palo, o quando atterra in appoggio e io corro dietro”.
"L'obiettivo è vincere trofei"
Infine, alla domanda sugli obiettivi di questa stagione Kalulu ha risposto in questo modo: “Quando ho firmato nel 2020 il Milan era nei guai. Oggi invece la squadra è ha acquisito il suo vero valore. L'obiettivo è vincere trofei perché, come dicono i più grandi negli spogliatoi, è quello che resta a fine carriera. Personalmente si tratta di giocare più partite possibili, per continuare con la selezione e per il Milan”.