L'obiettivo Champions League è ancora alla portata, per il Milan di Gennaro Gattuso. Ma i rossoneri dovranno battere il Bologna per tenere il passo delle altre rivali. L'allenatore ha presentato così la sfida di domani in conferenza stampa.
“Per cominciare oggi è il compleanno di Mattia Caldara: volevamo fargli gli auguri di buon compleanno, lo aspettiamo a braccia aperte. Ci siamo allenati bene, in questa settimana ho sentito tante inesattezze: per il ritiro ho deciso io e la società mi ha appoggiato, ho visto una squadra che si è allenata bene ed è incazzosa, speriamo di vederla così domani sul campo. Il ritiro non è il massimo, non sempre escono cose positive, ma dovremo assumerci le nostre responsabilità. Ho preso una decisione che non volevo prendere, ma ci sono regole da rispettare: nei momenti di difficoltà ognuno di noi deve capire in che ambiente è e che maglia infossa. In quel momento non mi sembrava ci stessimo con la testa, gli ultimi allenamenti ci hanno rafforzato”.
“Champions ancora possibile? Chi gioca a calcio e chi fa sport, soprattutto chi è giovane, deve guardare le facce di chi gioca semifinali e finale di Champions: deve provare l’orgoglio di giocare quella competizione. Stiamo attraversando un periodo negativo, ma dobbiamo andare alla ricerca di qualcos’altro: dobbiamo vedere se ognuno di noi sta dando il massimo. Chi gioca a calcio e nel Milan deve avere l’ambizione di arrivare a quel traguardo”.
“Il Bologna sta bene, da quando è arrivato Mihajlovic sta andando forte: domani però possiamo anche giocare con la squadra più forte al mondo, ma dobbiamo fare una prestazione gagliarda e far vedere che possiamo far bene”.
“L’incontro con la dirigenza dopo la sconfitta contro il Torino? Abbiamo parlato di come potevamo aiutare i giocatori ad esprimersi al massimo, dato continuità ai discorsi fatti a Torino: il ritiro da lunedì è una delle stupidaggini che ho sentito. Oggi il mio obiettivo è andare in Champions: la parola dimissioni non fa parte del mio modo di essere, il resto non conta nulla. Penso solo a portare il Milan in Champions League”.
“Conoscete la mia storia: secondo voi posso essere un uomo spento o dimesso? Secondo voi io mollo? Sono stato uno dei primi giocatori ad andare via di casa a 17 anni: il giorno in cui non ho più voglia di lottare andrò con la mia famiglia in giro per il mondo. Sono triste perché facciamo fatica, ma è un momento di difficoltà: ma basta dire che sono dimesso e senza grinta e senza voglia”.
“Quanto è difficile tenere in pugno lo spogliatoio? Delle serate non mi interessa nulla, a me interessa un giocatore come si allena: non faccio il carabiniere. L’importante è vedere come stanno nella struttura e come lavorano, io uscivo poco ma quando lo facevi mi piaceva divertirmi, nel rispetto delle regole e allenandomi con professionalità”.
“Bakayoko ha chiesto scusa alla squadra, tutto rientrato”.
“Non penso di aver dato alibi alla squadra: la squadra ha sempre provato a dare il massimo. Ora siamo questi, non son pentito di ciò che ho detto: questa squadra nei momenti di difficoltà ha saputo reagire e ha dato tanto. Mi aspetto di battagliare domani”.
“Dire che siamo in difficoltà è diverso dal dire che l’allenatore non ha grinta o non ci crede più. Anche parlare di Leo e Maldini: basta. C’è un rapporto professionale e di stima, ci possono stare le discussioni ma a livello umano c’è rispetto, i confronti giornalieri ci sono sempre. A me la società non ha mai detto di andare via, la priorità è portare più in alto possibile il Milan”.
“Conti prova ad allenarsi con il gruppo, vedremo se sarà presente domani. Cambiare modulo e tenere Suso fuori? Domani vediamo. Le parole di Mihajlovic ci devono dare forza, l’orgoglio di poter reagire. Domani dobbiamo ripensare anche a queste parole. Mi aspetto di far vedere che non siamo morti, possiamo dimostrare ciò che non abbiamo dimostrato per molto tempo”.
“Ritiro? Mi piacerebbe abolirli, sono contro queste cose: non ci avevo mai pensato prima. Da gennaio ad oggi eravamo in zona Champions, ora dobbiamo farci trovare pronti ed essere battaglieri”.
“Ho parlato a fine partita con Romagnoli: ha chiesto scusa alla squadra, anche per il gesto fatto all’arbitro. È un percorso che deve fare anche lui, è un capitano giovane ed è migliorato tanto”.
“Penso che domani faremo una partita gagliarda: solo chi non ha cuore non la fa”.