Mert Cetin si racconta. “Roma come Istanbul: pressione, passione e… traffico”
Pochi mesi per scalare gerarchie nella rosa della Roma. Mert Cetin, arrivato questa estate dal Genclerbirligi, è a tutti gli effetti il quarto difensore nella mente di Fonseca. Quattro presenze con le quali è sicuramente riuscito a far ricredere gli scettici, superando nelle gerarchie Juan Jesus. Il difensore turco ha parlato ai microfoni del portale turco DHA di questi primi mesi a Roma. Campo, Fonseca, compagni, tanti gli argomenti trattati soffermandosi soprattutto sulla vita extra campo: "La vivo da pochi mesi, ma Roma è come Istanbul. C'è tantissima passione attorno alla squadra e poi il traffico… Ci vuole almeno un’ora per raggiungere una parte all’altra della città".
ROMA, L'ORA DI MERT CETIN: DALLA SERIE B TURCA ALLO STUPORE DELL'OLIMPICO
Cetin ha analizzato il momento della Roma, partendo dalle difficoltà iniziali: “Abbiamo iniziato con tre pareggi per poi avere un trend di vittorie e sconfitte, con un andamento buono nelle ultime partite Siamo in una buona posizione in classifica, occupiamo il quarto posto e vogliamo concludere il campionato tra le prime quattro e andare in Champions League: questo è il nostro primo obiettivo. Ci sono squadre forti davanti a noi come Juventus, Inter e Lazio".
Adattamento all'Italia e alla Serie A che "all’inizio è stato difficile. Devi parlare italiano, non importa quanto parli in inglese, inevitabilmente all’inizio ho avuto un po’ di difficoltà, poi nel tempo mi sono abituato ai miei compagni di squadra e le prospettive sono cambiate. Posso dire che il primo periodo qui a Roma non è stato male perché ho giocato quattro partite dove sono arrivate quattro vittorie. Penso che sia statisticamente buono, ma questo non è abbastanza, ovviamente no. Spero che Fonseca mi faccia giocare ancora e cercherò di fare ancora meglio”.
Roma e i suoi tifosi, un attaccamento che stupisce sempre: "Quando vai per strada a Roma il macellaio, il negoziante o il tassista sono così affezionati ai giocatori e alla squadra che ti dimostrano tanto affetto e questo mi rende felice e mi motiva ancora di più. Puoi capire quanto è importante il calcio a Roma perché non finisce tutto sul terreno di gioco, ma la passione per questo sport coinvolge persone di tutte le età dai bambini di 7-8 anni fino ai 70enni".
"Dobbiamo conoscere il valore di ciò che facciamo, dobbiamo dare il giusto valore ai soldi. Sto facendo un passo dopo l'altro. Mi sono trasferito a Roma e il mio primo obiettivo è quello di trascorrere qui molti anni. Voglio raggiungere grandi successi con la maglia della Roma. Accadranno cose belle”.
Il difensore turco ha poi parlato del suo rapporto con Paulo Fonseca: “Penso che il rapporto tra noi sia buono perché sento che si fida di me. Quando mi schiera come terzino destro non voglio deludere la sua fiducia. Posso giocare dove serve, dove c’è spazio. Voglio sfruttare al meglio le occasioni che mi si presentano. Sono sicuro che avrò altre possibilità che dovrò sfruttare al meglio. Darò tutto me stesso”.
Mert Cetin probabilmente sarà convocato con la nazionale della Turchia per gli Europei. Turchia che giocherà nel girone A proprio contro l'Italia: “Questa è una grande opportunità per me e Cengiz perché andremo a giocare la prima partita di Euro 2020 nella stessa città e nello stesso stadio dove disputiamo ogni settimana le gare con la Roma. È una strana sensazione perché sei sempre a casa. Sono molto felice di iniziare il campionato in Italia con l’Italia. È una squadra molto forte, con giocatori giovani e dinamici come la Turchia".
"Quando ci sono stati i sorteggi – ha continuato Cetin – e ho visto che ci saremmo incontrati con l’Italia mi sono confrontato con Pellegrini, Florenzi e Mancini. Abbiamo iniziato a scambiarci qualche battuta e gli ho detto ‘Ci incontreremo alla prima partita, vincerete voi, la vostra squadra è più dinamica…”. Credo che sarà una bella partita. Il girone è di quelli forti, ma penso che arriveremo in testa al gruppo. Enol Şenol è un allenatore che si prende davvero cura dei giovani e si assume molte responsabilità. Ci sono 5 difensori centrali che giocano in varie parti d’Europa creando un senso di competizione e questo ci aiuta a tenerci su a vicenda. Questa è la chiave del successo”.
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